Quando parliamo della Gioconda sicuramente, uno dei primi sentimenti che nascono in noi è quello del desiderio di giustizia.
Non a caso l’opinione pubblica italiana considera la Gioconda un bene artistico italiano, rubato dai francesi in modo illegittimo.
Invece, noi ben sappiamo che la Gioconda fu portata in Francia dallo stesso Leonardo e probabilmente poi acquistata dal Re di Francia Francesco I.
Ora se la Gioconda fa nascere in noi in questi sentimenti di rabbia ma anche di orgoglio per la storia culturale della nostra nazione, immaginate che nei luoghi di guerra del medio Oriente e in Africa, migliaia di testimonianze artistiche e archeologiche vengono depredate e vendute a loschi compratori.
Chi sono questi individui? Quali sono i canali di vendita di queste opere d’arte?
Penserete sicuramente a mercati neri nascosti in siti web nascosti da vpn o server segreti. O ad associazioni massoniche che si incontrano in ville di lusso delle campagne elvetiche.
Invece, queste opere d’arte vengono vendute case d’asta di opere d’arti d’Europa. Alla luce del sole , tutto legalmente.
Fortunatamente queste azioni moralmente vergognose ma legalmente permissibili saranno presto sanzionate dal nuovo Regolamento sulla vendita di beni artistici e culturali che sarà varato dal Parlamento Europeo nel prossimo mese di Aprile.
Il testo parte da un principio al quale difficilmente si può obiettare: l’Unione Europea deve garantire lo stesso grado di protezione riconosciuto ai proprio beni culturali anche a quelli importati da altri Paesi.
Il regolamento armonizza quindi le regole per l’ingresso all’interno dell’area dell’Unione Europea di un’opera d’arte.
In concreto offre una definizione precisa di che cosa sia un bene culturale e introduce la richiesta di certificazioni e documentazioni standard a chi intende importare arte nella Ue. Così diventa impossibile portare in Europa opere artistiche se non si è in grado di dimostrare di esserne i legittimi proprietari.
Questo regolamento metterà sicuramente in crisi le grandi case d’asta britanniche che con questo regolamento non potranno più importare dal canale del Mediterraneo le grandi opere d’arte provenienti dall’Africa o dal Medio Oriente.
Sarà che la premier britannico May possa chiedere la sospensione del regolamento nei nuovi accordi della Brexit? Lo scopriremo ad Aprile.