Quali poteri magici si nascondono all’interno dei teschi di cristallo? Chi li ha realizzati? Quando sono stati creati? Quali elementi misteriosi sono stati utilizzati per costruirli? Molte domande si ergono su questi “manufatti” apparsi in momenti diversi nel corso degli ultimi due secoli. Una serie di miti, leggende, ipotesi e teorie sono state proposte da diversi ricercatori come risposte. Ma la verità dietro di loro, tuttavia, rimane molto più misteriosa di quello che si è disposti ad accettare.
Il più famoso è stato scoperto nel 1924 da Anna Mitchell-Hedges Le Guillen, durante una spedizione alle rovine Maya di Lubaantum, nel moderno Belize, mentre erano alla ricerca della città perduta di Atlantide. Lei, suo padre, e gli altri membri della spedizione, mentre stavano scavando nel tempio, trovarono sepolto sotto l’altare il teschio: ciò avvenne tre mesi dopo aver rinvenuto una mascella a circa sette metri di distanza. Realizzati in cristallo di quarzo puro, sia la mandibola che il cranio erano stati creati dalla stessa roccia. Tranne anomalie minori, la struttura è anatomicamente perfetta. In teoria rappresenta un cranio femminile per via della sua piccola dimensione di tredici cm di altezza, mentre il suo peso è di circa cinque kg. I prismi presenti alla base, come le lenti degli occhi, risultano lucidati a mano e sono una combinazione che produce una incredibile brillantezza. L’oggetto, che è scolpito perfettamente su cristallo di rocca, ha un alto grado di durezza che, secondo gli scienziati, è un sette su dieci sulla scala Mohs. Nei primi anni ’70, è stato studiato da un restauratore indipendente, Frank Dorland, che ne ha stimato la realizzazione in forma di base, tramite i diamanti, per poi essere lucidato alla perfezione. Secondo lui, il misterioso teschio di cristallo potrebbe avere dodicimila anni.
Tempo dopo, è stato esaminato nei laboratori di Hewlett-Packard, dopo che esperti Maya e l’archeologo Norman Hammond lo hanno studiato, scoprendo che i fori mostravano segni di strumenti metallici. Mitchell-Hedges lo ha menzionato nella prima edizione della sua autobiografia, “Danger My Ally “, descrivendolo come “Skull of Doom” (teschio del destino) risalente ad almeno quattromila anni fa. Si afferma in una leggenda che sia stato utilizzato da un alto sacerdote Maya per concentrarsi sulla volontà di morte. Gli esperti del British Museum sono stati tra i diversi esperti che lo hanno analizzato, e che reputano risalga alla civiltà azteca.
Tra i più noti esemplari ci sono quelli chiamati “Max” e “Sha Na Ra “: “Max”, è di proprietà dei coniugi Parks e sarebbe stato trovato in Guatemala negli anni Venti; “Sha Na Ra” sarebbe stato trovato in Messico da Nick Nocerino, un noto personaggio televisivo. Inoltre ve ne sono altri, che vengono custoditi al Museo dell’Uomo in Inghilterra e al Museo Trocadero a Parigi in Francia. Sono stati scoperti da membri dell’esercito messicano nel 1890, di cristallo di quarzo puro, anche se non elaborati come quello scoperto nel 1924. Quello custodito presso il Museo dell’Uomo è considerato un “gemello” scoperto da Mitchell-Hedges, dal momento che sono quasi identici tranne che per un dettaglio: ha una mascella incernierata, come in un cranio reale, mentre quello in Inghilterra ha una ganascia fissa. Molti autori hanno teorie diverse. Ci sono alcuni che collegano i misteriosi teschi di cristallo con le tradizioni e i miti dei nativi americani, mentre altri si sono legati alla mitica Atlantide.
Fonte articolo & foto: https://telodiciamonoisevuoi.altervista.org/2016/02/26/il-potere-misterioso-degli-enigmatici-teschi-di-cristallo, 26 febbraio 2016