Fino a qualche decennio fa le castagne rappresentavano uno degli ingredienti-base dell’alimentazione delle popolazioni montane.
Con l’arrivo del “benessere” il loro utilizzo è stato ridotto a favore di prodotti più raffinati e spesso vengono demonizzate come cibo troppo “sostanzioso”.
In verità, è possibile inserirle in modo equilibrato nel menu anche di chi vuole dimagrire tenendo conto della loro composizione. Cento grammi di castagne arrostite contengono amido (28,3 gr.) / zuccheri (10,7 gr.) / fibra (8,3 gr.) / proteine di discreta qualità (3,7 gr) / pochi grassi (2,4 gr.) / vitamine del gruppo B (che resistono alla cottura) / potassio / ferro / calcio.
- Il calcio ha un efficace effetto saziante
- il potassio favorisce il drenaggio dei ristagni
- le fibre migliorano la funzionalità intestinale
Per la silhouette sono meglio bollite
Arrostite forniscono 193 kcal, che si riducono a 126 kcal per 100 gr. bollite, che sono da preferire.
La composizione di quelle bollite è simile a quella del riso bollito, del mais e delle patate bollite, rispetto ai quali hanno però un maggiore contenuto di zuccheri. Inoltre sono prive di glutine. La contemporanea presenza di amidi e zuccheri nella loro composizione le rende un’ottima merenda autunnale, soprattutto se scegli la versione lessata.
Se ami le caldarroste, sappi che sono decisamente più caloriche ed è indispensabile ridurne le quantità: evita anche di abbinarle al vino, ma servile piuttosto con un calice di succo di mela trasparente fresco.
Castagne o marroni? Ecco cosa scegliere
Le castagne dei castagni selvatici sono piccole (un riccio ne contiene tre), mentre quelle utilizzate dall’industria dolciaria provengono da alberi coltivati e sono denominate “marroni”, sono più grosse (un riccio ne contiene una sola) e sono quindi più saporite.
L’Italia ne è tra i maggiori produttori con una produzione pari al 50% di quella europea e al 15% di quella mondiale. La maggior parte arriva da Piemonte / Liguria / Toscana / Campania / Calabria. Tra le numerose varietà ricordiamo i “marroni” di Serino (Campania) di grandi dimensioni: circa 27 gr. per castagna (45 kcal) ossia il doppio di una media e con un più elevato potere saziante.
Attenzione! Sono sconsigliate a chi soffre di colite, gastrite e meteorismo. In quest’ultimo caso il disturbo si attenua se provengono da alberi coltivati e se vengono cotte bene (mettendo nell’acqua di cottura un cucchiaio di semi di finocchio) e, se sono ben masticate, per facilitate il compito degli enzimi digestivi.
Come conservarle
- Al momento dell’acquisto, la buccia deve presentarsi liscia e di colore brillante. Prima di cucinarle vanno immerse nell’acqua fredda per un paio d’ore eliminando quelle che affiorano a galla.
- Se si desidera conservarle a lungo, si lasciano per sette giorni in acqua, cambiando l’acqua ogni giorno ed eliminando le poche che galleggiano. Alla fine si lasciano asciugare all’aperto e si mettono in un luogo aperto. Così si conservano per mesi divenendo via via più secche e più saporite.
- Prima di cuocerle (al forno ma anche bollite) occorre praticare due o tre incisioni per ognuna di loro, in modo deciso e profondo, per evitare che “esplodano” in cottura, soprattutto se si opta per la cottura a microonde.
Fonte articolo & foto: https://casabenessere.wordpress.com/2016/10/30/castagne-una-favolosa-merenda-autunnale, pixabay.com, 30 ottobre 2016