L’emergenza mondiale nella quale siamo, ha fatto sì che tutti si adattassero provvisoriamente ad una nuova vita fatta di giornate trascorse in casa: dove il salone può diventare per qualche ora una palestra per allenare il proprio corpo, la cucina un posto per potersi dilettare a preparare dolci e le nostre stanze da letto, cinema accoglienti pronti per regalarci un’atmosfera calda e intima per un nuovo film.
Tanti i commercianti che hanno dovuto chiudere i propri negozi, milioni di giovani costretti a seguire le lezioni tramite un computer per poi trascorrere il pomeriggio a fare i compiti e restare al passo con il programma scolastici. Progetti in work in progress al momento che la situazione non ci permette di incontrarci face to face, sono stati messi in stand-by: grande esempio però che si muove controcorrente è la testimonianza di una studentessa di scienze biologiche, che alla vigilia della discussione di laurea in via telematica, ci racconta le sue emozioni accompagnate da una costante: la perplessità riguardo il metodo di svolgimento.
“Sono una delle tante persone che si trovano a dover affrontare questo giorno tanto atteso e conquistato dopo grandi sacrifici; in che modo ? In via telematica mi dicono.
Discutere la tesi attraverso un pc, non poter avere accanto le persone che amo e che mi hanno sempre sostenuta durante il mio percorso, a volte mi scoraggia. Da un lato però penso a quanto sia importante adesso seguire le misure restrittive, per poter combattere e mi auguro quanto prima sconfiggere, questo spaventoso nemico invisibile che sta uccidendo innumerevoli persone!”
Queste le parole di Simona, che dopo aver svolto un tirocinio formativo in laboratorio, attraverso le varie attività, (analisi ambientali su acque destinate al consumo umano, acque di piscina e soprattutto la ricerca di _Legionella_ negli impianti idrici) ci dice di essersi letteralmente appassionata a questo lavoro al punto tale da pensare di aver finalmente trovato la strada giusta da percorrere per la realizzazione professionale di se stessa.
“Sono comunque tanto emozionata e riconoscente. Grazie al mio ateneo e all’organizzazione adottata, posso ugualmente arrivare a questo traguardo anche se da lontano, di certo non avrei mai immaginato di viverlo così!”
Simona è una delle tantissime studentesse che si trovano a dover vivere uno dei momenti più belli e significativi della propria vita, nella propria casa, attraverso il proprio computer e senza poter aver accanto amici e parenti.
L’avvento tecnologico che spesso aliena i giovani rendendoli “schiavi” della rete, in questo caso si schiera a favore dei loro sogni, permettendo la realizzazione di un obiettivo meritato e inseguito dopo anni, che se pur svolto in modo “particolare” sarà ugualmente uno dei momenti più belli nella vita di un ragazzo che sogna.
Il coronavirus potrà anche costringerci tutti a restare in quarantena per mesi, ma la voglia di crescita e di riscatto personale e professionale, non conosce limiti!