Il vignettista svedese Lars Vilks, membro della redazione di Charlie Hebdo sopravvissuto all’attentato che costò la vita a molti dei suoi colleghi, qualche giorno fa ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto in Svezia, insieme ai due agenti di polizia che erano incaricati di proteggerlo, dopo essere stato il bersaglio mancato di un attacco a Copenaghen nel 2015. Almeno per il momento, la polizia svedese esclude l’ipotesi di un atto criminale volontario; il “potenziale” incidente sarebbe avvenuto sull’autostrada E4, nei pressi della cittadina di Markaryd, quando l’auto su cui viaggiava Vilks e la sua scorta ha “involontariamente” urtato un camion proveniente dalla direzione opposta, con entrambi i veicoli che hanno preso fuoco “a causa della collisione”.
Da quasi quattordici anni, Vilks viveva sotto protezione ininterrotta, viste le numerose minacce da parte degli islamisti, dopo aver “profanato” il profeta Maometto dandogli le sembianze di un cane e, il 14 febbraio 2015, un giovane danese di origini palestinesi ha tentato di ammazzarlo durante un dibattito sulla libertà di espressione nella città di Copenaghen, organizzato dopo la strage di Charlie Hebdo a Parigi. Lui, in quanto protagonista dell’incontro con l’ambasciatore francese, riuscì ad uscirne illeso e, la stessa sera, l’aggressore ammazzò perfino un custode della sinagoga di Copenaghen, venendo ucciso dalla polizia danese il giorno seguente, durante uno scontro a fuoco.