All’inizio di questa settimana, l’antico atrio del Platano, insieme all’ex sala del Capitolo che da tempo immemore custodisce i volumi del catasto onciario di età settecentesca dell’Archivio di Stato di Napoli, è ritornato in possesso della cittadinanza. Il tutto fa parte di un più ampio progetto riguardante la valorizzazione del complesso, sito nel monastero benedettino dei Santi Severino e Sossio, che dovrebbe concludersi verso la fine dell’anno. Dopo un periodo contrassegnato da un accurato restauro, il Platano è tornato ad ospitare il meraviglioso ciclo di affreschi rinascimentali dedicato alle storie benedettine di Antonio Solario meglio conosciuto con il soprannome lo Zingaro.

Invece, nella Sala Catasti sono ritornate alla luce anche gli affreschi del pittore greco Belisario Corenzio, che sono stati rinvenuti durante l’asportazione di diverse antiche scaffalature. L’intera opera si configura allo scopo di restituire al pubblico un luogo rimasto chiuso per diversi decenni e che ora potrà finalmente essere valorizzato e utilizzato non solo dai turisti ma anche dai cittadini. Ma è anche un polmone verde all’interno di un luogo densamente abitato all’interno del centro storico: un grande patrimonio che ritorna ad essere fruibile alla città.

FONTEvesuviolive.it
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