Le zucche sono le protagoniste indiscusse dell’autunno e ne esistono moltissime tipologie. Le specie coltivate in Italia sono tre: la Cucurbita maxima, che ha frutti sferici molto grandi, la buccia di vari colori e la polpa gialla e dolce; la Cucurbita moschata, che ha frutti allungati o cilindrici, la polpa consistente e un colore giallo/arancione; la Cucurbita Lagenaria, che ha frutti allungati e polpa più acquosa, ma una buccia resistente che, un tempo, si utilizzava come contenitore di olio, vino e aceto e che, oggi, è quasi esclusivamente ornamentale.
Percorrendo l’Italia da nord a sud, l’ortaggio è protagonista di tante ricette saporite.
Nella pianura Padana, ci sono zucche grandi e tonde come quelle della zona di Castellazzo Bormida (AL) e zucche di dimensioni più contenute, con la buccia arancione e la forma che ricorda quella di un violino – chiamate per questo “Violine” – dal sapore dolcissimo, perfette per zuppe e vellutate, gnocchi e torte e dolci.
In Lombardia, c’è la celebre Zucca mantovana, con la buccia verde e striata, e la Delica (diffusa anche in Veneto ed Emilia Romagna) con la buccia verde e liscia: entrambe non pesano più di 2 kg, hanno una polpa dolce e farinosa e sono il ripieno ideale di tortelli e cappellacci, ma anche le protagoniste perfette per ottimi risotti.
A Bologna, c’è la “Grigia”, così chiamata per il colore della sua buccia liscia, con polpa più umida ed eccellente se consumata tardivamente, da dicembre in avanti, come base di confetture e ripieni.
Scendendo verso sud, c’è la zucca lunga gigante Napoletana, la cosiddetta “Cocozza”, che con la sua forma allungata e stretta può raggiungere anche i 30 kg di peso e un metro di lunghezza: dal colore verde con striature arancioni, presenta una polpa molto piena, soda, saporita e aromatica, ma meno dolce delle altre varietà. Si presta a molteplici ricette tipiche della zona vesuviana, come arrostita con aglio e peperoncino, oppure in zuppe, minestroni, con la pasta o in conserve.
Le zucche ornamentali sono ormai una moda diffusa in tutto il mondo e l’esempio più conosciuto è l’intaglio della zucca per creare le spaventose lanterne di Halloween.
La Zucca Turbante turco, detta anche Zucca Fungo, grossa e irregolare, con buccia bitorzoluta, spessa e colorata, coltivata nell’Italia centrale, è invece scelta come centrotavola durante le feste natalizie.
La storia della zucca è assai antica. Grandi coltivatori di zucca erano stanziati in Messico, dove sono state ritrovate tracce di semi, risalenti circa al 6000-7000 a.C. Gli uomini antichi apprezzavano non soltanto la polpa della zucca, della quale si nutrivano, ma anche la buccia, molto robusta, che diventava materia prima per la costruzione di piccoli utensili, strumenti musicali o contenitori.
Il suo nome deriva dal latino “cocutia”, cioè testa e, in epoca romana, Plinio il Vecchio la inserisce tra le piante descritte nella Naturalis Historia e Apicio e ci spiega addirittura come cucinarla, proponendo un interessante abbinamento con il cumino. Probabilmente i latini conobbero i semi di zucca dai Greci o dagli Egizi, che, a loro volta, li importarono dall’Asia meridionale o dall’India.
La zucca fu introdotta in Europa, nel XVI secolo, dai conquistatori di ritorno dalle prime spedizioni in America, dove la zucca era considerata cibo povero, destinato a sfamare i contadini. Tuttavia, le frequenti carestie che si susseguirono di secolo in secolo fecero presto cambiare idea anche ai rappresentanti delle classi più abbienti.
Racconta una leggenda diffusa nei Balcani che “non bisogna mai abbandonare una zucca nel campo perché potrebbe trasformarsi in vampiro, se resta incolta fino a dopo Natale”. Che lo si creda o no, la leggenda dimostra che alla zucca è meglio non rinunciare. Essa, infatti, è fonte preziosa di vitamine, minerali e antiossidanti come il betacarotene, che aiuta a prevenire i tumori e limita la produzione di radicali liberi, la zucca è anche ipocalorica (26 kcal per 100 g) e ha un ridotto contenuto di carboidrati e grassi, aspetto che la rende adattabile a qualsiasi dieta.
Alcuni gruppi musicali l’hanno scelta come simbolo e addirittura nome dei loro progetti: dal metal degli Helloween, al rock alternativo dei The Smashing Pumpkins. Invece, il collettivo The Vegetable Orchestra l’ha utilizzata come strumento musicale.
Infine, non dimentichiamo che una delle zucche più famose al mondo è quella che si trasforma in carrozza per Cenerentola.
Ma perché proprio una zucca e non un cavolo, un pomodoro, un melograno? La risposta è che visto che le zucche possono crescere fino a diventare davvero enormi, non è così strano che si trasformino anche in veri e propri mezzi di trasporto, con un po’ di magia da fata madrina.