Parliamo di una meravigliosa crostata di ricotta di origine Medioevale che veniva offerta agli ospiti illustri in visita alla città di Treviso.
Preparata con ingredienti ricercati e costosi per quei tempi che non erano alla portata di tutti come zucchero, spezie, frutta candita e frutta secca, ve la riproponiamo in una versione modernizzata da Giuseppe Maffioli a metà degli anni ’70, partendo chiaramente da quella originale scoperta da Angelo Marchesan, canonico e arcidiacono presso il Duomo di Treviso, negli Statuta (antico manoscritto del 1313 conservato nella biblioteca Capitolare) e pubblicata nella sua opera Treviso Medioevale data alle stampe nel 1923.
Varie le versioni sulle origini del significato di zonclada:
1) – Da “giuncata”, dal nome della fascera di giunco in cui veniva messo il formaggio fresco molle di latte ovino, caprino o vaccino.
2) – Dalla forma dialettale ganzega o zanzega [far zanzega: lett. far baldoria, stare allegri] riferita alla festa di fine lavori che i muratori erano soliti fare quando una costruzione veniva terminata.
3) – Potrebbe derivare dalla fusione dei verbi dialettali zoncar (mozzare, troncare nel senso di tritare) e zontar (unire, aggiungere), cioè mescolare insieme vari ingredienti tritati.
Preparazione:
Mescolare 500 gr di ricotta con 2 uova, 40 gr di burro fuso, 100 gr di zucchero, 50 gr di uvetta sultanina, altrettanto cedro candito a cubettini, un cucchiaino di cannella.
Si può coprire la torta con listarelle, tipo crostata, o con un disco di pastafrolla, sul quale sono stati praticati dei tagli con la rotellina dentata.
Volendo aromatizzare aggiungere all’impasto un bicchierino di rum e rapatura di limone o di arancia.
Farcire una tortiera di pastafrolla e passare al forno per circa 30 minuti. Servire tiepido o freddo.