Quante volte assumiamo atteggiamenti scontrosi o furibondi nei confronti del nostro prossimo?

Spesso i problemi della nostra vita quotidiana rischiano di trascinarci in un vortice di rabbia e di reazioni oltremodo violente non giustificabili a livello razionale. Tutto questo ci porta ad enucleare il concetto di ira, cioè l’odio come motivo di acceso risentimento o causa di discordia, facendoci letteralmente dimenticare tutte le regole del vivere civile e il comune senso di umanità, che dovremmo dimostrare verso il nostro prossimo.

Questo atteggiamento violento sfociante proprio nella furia più pura, provocando talvolta anche delitti efferati: la maggior parte degli autori di questi crimini riferisce agli organi inquirenti di non ricordare nulla o poco di tali eventi veramente gravi e irrazionali. Eppure le vittime ci sono e rappresentano ormai un fatto impressionante e, a parte ogni valutazione sociologica o psichiatrica, i morti non ritornano dall’oltretomba!

Ormai questi casi spopolano in molti talk show e telegiornali, le cause di tali atteggiamenti siano varie: un particolare stress da lavoro, la perdita di un familiare, un evento negativo accaduto. Tutto dipende anche un po’ da come ci poniamo verso il nostro prossimo, dalla nostra pazienza e dalla capacità di rialzarci e di affrontare anche eventi negativi imprevisti. Ed è così che magari un amico richiama l’attenzione dell’altro su un qualcosa che non gli è stato fatto e che il primo sperava fosse scontato, ma è stato tralasciato, omesso e dimenticato.

Si viene allora alle “conclusioni”, al risentimento, alle offese!

Mio nonno diceva spesso: “in questo caso, taglia la parte offesa e vai avanti”. Tocca al nostro comune senso di esperienza, di sopportazione, di pazienza superare tale atteggiamento iracondo o talvolta provocatorio e andare oltre, cosa che consiglio anche all’amico responsabile di ciò: non è difficile dimostrare di essere “superiori” agli eventi anche negativi che ci toccano da vicino. L’amicizia si rispetta sempre e comunque!

Quindi quando ci capitano queste cose, cerchiamo di fare un passo indietro e di ragionare nella maniera più distaccata e fredda possibile per il bene della nostra comune convivenza sociale. Sic!

 

Fonte: Indagini giornalistiche varie.

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