Non vi è dubbio che ci sono tantissime Associazioni ed ONLUS che approfittano dell’acronimo e dello ‘spirito’ per cui nascono e si perdono dietro il lavoro, a differenza, di tantissime altre che sul territorio italiano da sempre offrono forza idee progetti per far sì che l’utente che si affacciano chiedendo aiuto.
Molte di queste nascono come trampolino di lancio verso la politica e sono maschere e costumi che servono a procurare stipendi ad alcuni personaggi ma ci sono Centro di Servizio di Volontariato che da sempre donano il loro tempo e tutto ciò che sono per una prestazione vera e linda.

È il caso di Sardegna Solidale di cui tempo fa altri giornali come “Il Fatto” e “Storie Italiane” hanno raccontato. Cardine per moltissimi servizi sociale sparsi in tutta la sua Sardegna.
Da incontri e progetti con le scuole, sui beni confiscati, la promozione sociale, i corsi di formazione in cui si è animati dall’obiettivo culturale e sociale sardo.
Eppure, con la nuova legge essa non è rientrata nell’accreditamento a livello nazionale ed è stata addirittura bocciata. Ci chiediamo, quindi, quale intoppo burocratico, quale menandro legislativo ha fatto spegnere la richiesta di questa eccellenza della Sardegna? Probabilmente perché estranea, a differenza di altre, allo sguardo del cosiddetto potere.
E non credo che bisogna scrivere in questo articolo tutto ciò che questa Associazione ha fatto e sta continuando a fare; non credo bisogna sottolineare i tanti giovani e i 4000 iscritti ai corsi, non credo bisogna sottolineare che collabora con gli enti regionali, comunali, amministrativi e penali per poter sollevare chiunque da un qualsiasi problema.

L’ONC nega l’accreditamento a Sardegna Solidale e ovviamente per i volontari sardi questa è una decisione gravissima, supportata da motivazioni inconsistenti e pretestuose che mette in agitazione tutto il comparto del volontariato sardo, e rompe l’attività già programmata; così le altre associazioni di volontariato delle altre regioni non possono che non supportare il grande lavoro di questo centro di servizio per il volontariato.
Sono partite lettere al Presidente della Regione Sardegna, al Presidente della Repubblica Mattarella, a Papa Francesco che li aveva accolti in udienza in Vaticano per i venti anni dell’Associazione nel 2018.

Sottolineando proprio il passaggio atteso in virtù dell’entrata in vigore della nuova legge di riforma del Terzo Settore in cui ci si aspettava dall’Organismo Nazionale di Controllo sulle Attività dei Centri di Servizio per il volontariato che un’istituzione come Sardegna Solidale fosse fra le prime a rientrare quale esempio ventennale di retta azione di volontariato, essendo punto di riferimento in tutta l’isola.
In attesa di un provvedimento di revisione non possiamo per essere vicini ai nostri amici volontari.

FONTEilfatto.it; il fattoquotidiano; storieitaliane;
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