Ieri, lunedì 27 settembre 2021, può essere considerato un giorno importante per la Repubblica di San Marino in quanto, dopo la vittoria del “si” al referendum per l’approvazione dell’aborto con il 77,28% delle preferenze, entrambi gli schieramenti, pro e contro, iniziano a stilare i propri programmi da proporre dalla prossima settimana. Per il comitato contrario, si tratta di provare ad attualizzare le campagne di sensibilizzazione per le donne sostenendo che, nel momento del voto, non si sia raggiunto il numero necessario, mentre il comitato a favore attende soltanto che il governo possa finalmente attivarsi per sviluppare l’iter che, per il mese di marzo 2022, metterà definitivamente fine al reato d’aborto che venne introdotto nel 1865 e che ancora oggi viene punito con il carcere.
Ma ieri, gli abitanti di San Marino, hanno scelto di schierarsi a favore dell’aborto, per l’interruzione di una gravidanza quando possa portare a gravi danni per la salute della donna, facendole rischiare la vita e, dai dati raccolti, durante la votazione erano presenti il 33% delle donne e il 27% degli uomini e, secondo Karen Pruccoli, appartenente all’associazione Unione Donne Sammarinesi, il risultato raggiunto è meraviglioso, concorde alle richieste previste. Nonostante tutto questo, però, il 77% di coloro che hanno votato a favore, ha dichiarato come la politica fosse in ritardo in merito a questa decisione mentre la cittadinanza era già pronta da molto tempo, e che la storia poteva essere riscritta da anni, ma la politica non si decideva a dare la giusta spinta rivoluzionaria.
Se le cose andranno come previsto, entro il mese di marzo le donne sammarinesi potranno liberamente interrompere una gravidanza nello Stato nel quale vivono; ma intanto, nel comitato contrario, “Uno di noi”, il malcontento non tarda a farsi sentire, dato che molti sostengono che la poca affluenza non è stata d’aiuto, e Antonella Muraloni ha dichiarato di riconoscere la vittoria del sì, in quanto la democrazia è sacra ma che, nonostante questo risultato, la lotta non si fermerà, dimostrandosi pronta a continuare nel sensibilizzare tutte le donne del suo paese a non abortire.