Si è creduto per lungo tempo che l’opera sia stata edificata per ordine dell’imperatore Claudio, in quanto tra Baia e Pozzuoli vennero ritrovate alcune fistole o canali di piombo, in cui si leggeva il suo nome.
Però sembra più razionale che ci si debba riportare ad Augusto. La sua flotta navale stazionò nel porto di Miseno, per cui nacque la necessità di portare acqua da lontano in un grande serbatoio, per la mancanza di acqua dolce e potabile in quel lido vulcanico.
Questo serbatoio, costruito da Agrippa, era proprio la “Piscina Mirabilis”. Rispondeva all’esigenza di acqua per i classiari (marinai) romani che stazionavano nel porto del Miseno. L’acqua che confluiva nel serbatoio proveniva dal Fiume Serino, a circa 50 miglia di distanza.
Ancora oggi la “Piscina Mirabilis” desta stupore ed ammirazione per le tecniche di costruzione utilizzate e per la sua maestosità.
La struttura, a noi pervenuta del tutto intatta, è munita di scale interne che portano giù nel fondo, di una grande vasca di decantazione nella sua parte centrale e di spazi esterni ben squadrati, probabilmente occupati 2000 anni fa da venditori di prodotti della terra e cianfrusaglie varie. Vendendo la sua ubicazione, è chiara la naturale funzione di approvvigionamento di acqua per le navi ed i marinai della flotta navale di stanza nel porto del Miseno. È appena il caso di precisare che la flotta del Miseno all’epoca dell’eruzione del Vesuvio (79 D.C.) era comandata da Plinio il Vecchio, parente di Plinio il Giovane che descrisse il cataclisma in una lettera, unica fonte documentale di ciò che avvenne, e che poi morì proprio in quella occasione.
Il sito viene continuamente visitato da turisti italiani e stranieri, ma naturalmente è oggetto della più alta attenzione, in termini di sicurezza. Speriamo che le generazioni future possano continuare a visitare questo sito e che la manutenzione venga poi effettuata periodicamente.