Nel pieno Borgo dei Vergini da tempo è sito il Complesso Monumentale Vincenziano costituito da un palazzo settecentesco sorto sulla preesistenza di un convento medievale per volere di nobili benefattori ad opera degli architetti Michelangelo Giustiniani e Luigi Vanvitelli, e tutt’oggi custodisce ricchezze artistiche e archeologiche ancora tutte da scoprire e valorizzare. ed grazie all’Associazione l’impegno è renderle fruibili al pubblico e agli stessi abitanti del Quartiere. L’Associazione “Getta la rete” di promozione sociale è nata nel 2016 da un’idea di Giovanna Moresco e Annamaria Corallo collabora con i Padri Vincenziani nella Casa della Missione ed ha iniziato a far rinascere questo quartiere tanto difficile quanto uno dei luoghi più affascinanti ed esoterici della città, appena fuori le mura dell’antica Neapolis. L’incontro delle loro competenze e delle loro passioni è diventato un progetto ed un impegno: promuovere l’integrazione sociale attraverso l’arte, la cultura e la spiritualità come dice Giovanna Moresco.
Proprio nel Complesso Monumentale Vincenziano è stata fatta una scoperta potremmo dire miracolosa: una terza ampolla contenente il sangue di San Gennaro. La storia delle altre due inizia quando dopo la decapitazione del Santo, avvenuta a Pozzuoli nel 305 d.C., una pia donna Eusebia le utilizzò per raccoglierne il sangue. Passate nelle mani del vescovo di Napoli Giovanni I furono trasferite con i resti del corpo nelle Catacombe di Capodimonte, che oggi prendono il nome del Patrono, tra il 413 e il 431. Successivamente Carlo II d’Angiò, lo zoppo, espose per la prima volta le reliquie e suo figlio Roberto fece realizzare la teca d’argento che tutt’ora le custodisce. Ma questa terza?
La sua storia è ancora tutta da conoscere e oggi si continuano le ricerche e gli studi di approfondimento. La vicepresidente dell’Associazione “Getta la Rete”, Giovanna Moresco, partecipante attiva ed artefice della scoperta, insieme alla presidente Annamaria Corallo, raccontano con emozione di questo ritrovamento. Inoltre grazie al loro impegno è possibile visitare la Cappella delle Reliquie, di architettura vanvitelliana. Essa contiene dalle reliquie dei Santi martiri, conservate in ostensori settecenteschi in legno intagliato e dorato, che venivano usate dai Padri lungo il corso dei secoli durante le missioni al popolo e per gli esercizi spirituali. Nonché il misterioso quadro dell’Anima Dannata, giunto da Firenze nel 1700 ed ancora, le reliquie di Santi vincenziani, passati per la Casa della Missione; infine, accessori liturgici e paramenti sacri di fattura ottocentesca napoletana. Infine una suggestiva Cripta medievale, collocata sotto la chiesa di San Vincenzo de’ Paoli con le murature medievali del convento dei Crociferi. Un vero e lungo lavoro che questa Associazione, Insieme ai Padri missionari vincenziani, hanno realizzato con una riordinazione e catalogazione dei vari reperti custoditi. Ed è proprio in questo modo che è avvenuta la straordinaria scoperta, ovvero l’ulteriore ampolla. Come ogni altra reliquia all’interno della Cappella, anche questa era corredata di autentica vescovile emessa dal Vescovo di Ferentino (Frosinone), al quale in qualche maniera, oggi a noi ignota, sarebbe giunto il ‘resto’ sacro prima di essere consegnato ai missionari vincenziani di Napoli nel 1793. Ma la meraviglia e l’emozione è stata soprattutto ritrovarla nello stato liquido o meglio liquefatto. Un vero prodigio con gli occhi della Chiesa o un vero miracolo con quelli del popolo napoletano.
A noi non resta che approfittare di questa rete che ci viene gettata per aggrapparci e inseguire l’arte e la cultura sulla scia della spiritualità… e perché non sotto lo sguardo di San Gennaro, nostro Patrono.