Lo stabilimento di Marcianise della multinazionale americana Jabil, a partire dalla fine del mese, spedirà la “bellezza” di duecento lettere di licenziamento collettivo, che andranno a colpire quasi la metà dei lavoratori impiegati. Dopo una dura battaglia combattuta dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto e dal Ministero dello sviluppo economico, l’azienda americana non fa il minimo dietrofront, infischiandosene della normativa sui licenziamenti collettivi, con una “trattativa fatta con un’arma carica”. A partire dal primo febbraio, con la cessazione della cassa integrazione disponibile, un ennesimo “capitolo nero occupazionale” avrà inizio; si può solo sperare che la creazione dell’annunciata nuova società – composta dall’azienda Tme di Portico di Caserta e da Invitalia – permetta di riassorbire la maggior parte dei fuoriusciti.