Il prossimo mese potrebbe essere decisivo per la guerra. Secondo alcune voci, potrebbe finire il conflitto in concomitanza della Giornata della Vittoria, che fu indetta per commemorare la sconfitta del nazismo. Per l’intelligence americana, la Russia si preparerebbe a un tentativo per concluderla, per non mettere Vladimir Putin in cattiva luce. Il pericolo che dissidenti e manifestanti possano usare le parate militari e i festeggiamenti per protestare sono molto alte, e a rischio di “reazioni violente” da parte dei suoi fedelissimi.
Ormai rimangono due scenari: o la conquista del Donbass, con una “vittoria di convenienza” per salvare la faccia, oppure scagliare uno spiegamento di forze mai visto e vincere con un bagno di sangue. Se tale opzione fosse adottata, vedrebbe l’entrata in scena di Aleksandr Dvornikov, detto “il macellaio”, noto per le atrocità commesse in Siria. Rimane quindi alto il pericolo di una carneficina e dell’instaurazione di un governo fantoccio, con il rischio di veder dichiarare guerra ad altre nazioni e arrivare a un conflitto con la Nato. Proprio per evitare ciò, si sta armando il più possibile l’Ucraina, poiché, se fosse attaccato un Paese membro, tutti i firmatari del Patto Atlantico, in base all’articolo 5, si considererebbero sotto attacco e costretti a decidere di intervenire per autodifesa. Ormai uno scenario da Terza Guerra Mondiale è alle portrte. Solo fermando la Russia in Ucraina esiste la speranza di evitarla.