I legami familiari.
Un tema esplorato da molti sotto vari aspetti: sia in forma sociale nel quale tale “concetto” si è modificato nel corso degli anni con l’evoluzione delle dinamiche comportamentali, sia in forma psicoanalitica che la identifica come “snodo fondamentale per l’evoluzione mentale dell’individuo”.
Nel bene e nel male è nella famiglia che l’individuo si forma, finendo per diventare quello che è: con questo incipit il regista Ettore Scola, nel 1987, ha realizzato uno dei suoi capolavori coadiuvato da un cast ad altissimo livello composto tra gli altri da Vittorio Gassman / Stefania Sandrelli / Fanny Ardant / Ottavia Piccolo / Massimo Dapporto / Athina Cenci / Philippe Noiret / Ricky Tognazzi / Sergio Castellitto: La Famiglia.
Carlo, anziano professore d’italiano in pensione, mentre si prepara a festeggiare i suoi ottant’anni ritrova una vecchia foto del suo battesimo iniziando a ricordare il passato: la sua nascita tra parenti amorevoli ma fin troppo spesso in disaccordo e di come la Prima Guerra Mondiale e il Fascismo finiscano per rovinare lo zio Nicola e l’amato cugino Enrico, morto in Spagna.
Ma il fiume di ricordi continuerà stavolta comprendendo suo fratello Giulio con cui ha sempre avuto un rapporto pessimo, la cui vita sarà amara, e solo dopo molto tempo Carlo ammetterà che doveva essergli vicino, e la quasi “relazione clandestina” con la sorella della moglie che lo metterà a confronto di come lui, uomo integerrimo, sia in realtà debole.
Sarà nella fase finale quando avverrà la riunione di tutti i familiari per una foto di gruppo, che farà i conti con i vari fallimenti dei parenti e dei figli domandandosi se è riuscito ad essere equo nelle sue decisioni e azioni ricordando la moglie e decidendo di lasciare ai suoi cari tale giudizio.
La Famiglia – La cronaca intima di una casa italiana