Lo staff tecnico e scientifico del Parco Archeologico di Ercolano, coadiuvato dall’Herculaneum Conservation Project, è riuscito, dopo lunghi sforzi e massici lavori di manutenzione, a riportare alla sua visibilità originale la facciata della Casa dei Cervi.
L’operazione, che consisteva in un intervento sugli intonaci risalenti al periodo di direzione affidata ad Amedeo Maiuri – oltre a quelli più antichi dell’età romana, estremamente antichi e ormai in procinto di staccarsi e finire al suolo – ha visto non solo il restauro di questi ultimi, ma anche lo smontaggio della pensilina obliqua, posizionata per evitare la caduta degli intonaci.
Tra le domus più rinomate di età romana, la Casa dei Cervi, sepolta durante la terribile eruzione del 79 d.C., viene così chiamata per via del rinvenimento di due statue di cervi assaliti da cani, all’interno del giardino che affacciava sul mare con, accanto ad esse, Ercole ubriaco e un Satiro con otre.
Lo scorso luglio, il pavimento a mosaico ha subito un importante intervento di restauro, con la ripulitura, tramite una spugna, delle tessere del mosaico bianco e a scaglie marmoree colorate presente nel criptoportico che caratterizza la Casa.
In seguito, grazie al versamento, nelle fessure, di malta compatta, ne sono state chiuse le fessure, rifinendo il lavoro con un secondo passaggio di una spugnetta – questa volta asciutta – allo scopo di donargli un nuovo splendore, simile a quello originale.
Come intervento di tipo aggiuntivo, infine, si è avuto il ripristino del percorso originale che, in precedenza, collegava la terrazza di Marco Nonio Balbo al centro urbano dell’antica Herculaneum; tale lavoro di riqualificazione funge da prologo al progetto di collegamento del Parco archeologico all’Antica Spiaggia, al fine di integrarlo nel percorso di visita della Villa dei Papiri, per consentire finalmente, ai visitatori, di apprezzare il fronte mare della città antica.