L’eros nel mondo greco e romano
L’eros nel mondo greco (parte prima)
La pederastia
Nell’antica Grecia il sesso e la sessualità erano vissuti in un modo molto differente rispetto ai giorni nostri; per l’uomo l’attività sessuale iniziava verso i dodici anni e durava per tutta l’ età puberale; in questo periodo l’attività sessuale era rivolta prevalentemente a maestri e guerrieri che li iniziavano all’ arte delle armi e dell’ amore. In effetti la natura dell’amore tra uomini e giovinetti, era considerata un amore filosoficamente più elevato rispetto a quello rivolto alle donne. Questo tipo di rapporto finiva con la comparsa della barba. Il ruolo di questi giovinetti era essenzialmente passivo e i loro rapporti erano prevalentemente di ‘‘pederastia”. Naturalmente per la loro cultura non era considerato un comportamento immorale e nemmeno una deviazione sessuale. Con la cura dei corpi, il frequentare le terme, l’uso di profumi, la bellezza dei corpi giovanili, le lotte a corpo libero era quasi naturale che sorgessero affetto, simpatie e amori fra giovani e guerrieri.
” Quell’assassino di Eros a Sosarco d’Amfipoli fece,
scherzando, il culo tenero – un midollo – per provocare
Zeus: chè di latte e miele ha le cosce
questo ragazzo più di Ganimede”
(Da Dioscoride)
Questo pratica si effettuava solo fino alla maggiore età. Quando il giovane era educato all’uso delle armi e la propria virilità compariva in modo inequivocabile i ruoli cambiavano e il giovane non solo poteva aspirare a chiedere una donna per moglie ma poteva a sua volta “educare” qualche giovinetto.
Condanna della omosessualità
E’ bene ribadire che si trattava di amore per i giovinetti con un ruolo essenzialmente passivo, e non di omosessualità con rapporti attivi e passivi. Infatti l’omosessualità era condannata e schernita. Non erano tollerati rapporti fra uomini adulti. Questo tipo di rapporto era schernito con un epiteto che anche se un po’ cambiato è arrivato ai giorni nostri. Infatti la maggiore offesa del tempo era ”culo largo”.
Condanna della Pedofilia
Come pure era da considerare indegna e aberrante la pedofilia quando un uomo desiderava sessualmente un fanciullo di età prepuberale.
Iniziazione alla sessualità delle fanciulle
Anche per le fanciulle avveniva un educazione simile: Saffo forse ne è l’esempio più eclatante. Le fanciulle apprendevano l’arte della musica, della danza e le donne adulte preparavano le giovinette all’unione coniugale e al loro ruolo sociale di “riproduttrici di eroi”.
“O mia Gongila, ti prego
metti la tunica bianchissima
e vieni a me davanti: intorno a te
vola desiderio d’amore.
Così adorna, fai tremare chi guarda;
e io ne godo, perché la tua bellezza rimprovera Afrodite”(Saffo da Lesbo)
Era conosciuto come il culto di Afrodite e delle Muse: una sorta di circolo intellettuale tutto femminile dove le giovani aristocratiche venivano iniziate alla musica, alla danza e all’eros, sotto la guida della loro carismatica “direttrice”.
Le donne ad Atene
Alle mogli specialmente gli ateniesi riservarono un ruolo prevalentemente casalingo e preferivano indulgere per le gioie del sesso con fanciulle o con le prostitute di basso bordo le cosiddette “porne” o con quelle di alto dette “etere”. In altri casi preferivano avere una concubina detta pallake cioè un amante fissa oppure l’etera cioè “compagna”, donna colta e raffinata, elegante e sensuale (un’ attuale escort) Queste compagne di sesso avevano le “virtù “che le mogli atenesi non avevano.
Le Donne a Sparta
A Sparta le mogli avevano più libertà rispetto ad Atene. Infatti potevano partecipare alla vita pubblica, frequentare palestre. Ma anche a Sparta la loro funzione principale era quella riproduttiva. Infatti il legislatore Licurgo consigliava i coniugi di avere rari rapporti sessuali in modo da desiderarsi di più e cosi facendo i bambini sarebbero nati più robusti.
In genere ad Atene l’uomo si sposava verso i trent’anni con una giovinetta di circa quattordici. Nella cerimonia, prima si procedeva col bagno dei fidanzati, dopo veniva effettuata la rituale offerta della chioma della ragazza; infine la ragazza era accompagnata a cena dalla futura suocera. La dote era affidata al futuro genero ma vi era sempre una specie di controllo da parte del suocero a cui ritornava in caso di divorzio.
La prostituzione
La prostituzione femminile era molto diffusa mentre quella maschile era un gravissimo reato che comportava la perdita dei diritti civili.
In genere la prostituzione era praticata da schiave, avveniva nei lupanari per poco prezzo e rendeva molto ai protettori che gestivano i bordelli grazie al molto traffico che vi era nei porti del Pireo o di Corinto. Solone con una legge del 594 a.C. imponeva una tassa a tutti i bordelli con cui finanziò la costruzione del tempio di Afrodite.
La prostituzione religiosa
Inoltre vi era anche una prostituzione religiosa che era praticata presso i templi di Afrodite a Corinto, a Pafo, e a Cypro, di origine asiatica e egiziana, propiziatoria di fertilità. Le prostitute sacre, le “ierodule”, vivevano nell’interno del tempio e le offerte dei clienti andavano per la divinità e per il mantenimento del tempio. Vi erano anche delle collaboratrici esterne al tempio che lavoravano “part-time” ed erano pagate a prestazioni: erano ragazze libere che dovevano procurarsi una dote per sposarsi. Inoltre come ex voto si potevano regalare prostitute al tempio comprandole fra le schiave. Si racconta che un atleta che aveva vinto un’ olimpiade ne aveva donate addirittura cinquanta.
“Ganimede era così bello che Zeus decise di rapirlo e di portarlo con se sull’ Olimpo dove divenne l’eterno giovinetto, coppiere degli Dei”
Secondo la leggenda si racconta che il re di Creta Minosse avesse un problema “sessuale” molto serio. Il suo sperma conteneva scorpioni e serpenti che avvelenavano mortalmente tutte le donne con cui giaceva. Si suppone che avesse qualche tipo di malattia venerea o una specie di AIDS per cui per risolvere il problemino inventò una specie di spirale Metteva una vescica di capra nella vagina (della donna da possedere) dove riversava tutto il suo seme letale. Altri invece lo imitarono col budello di agnello legato in punta da calzare sul pene. Fu il primo prototipo del preservativo fino all’invenzione del lattice.
Di Prossima pubblicazione : La parte seconda dell’ articolo : L’eros nel mondo romano
Crediti fotografici :
Da Wikipedia.
In copertina ‘L’ermafrodito” museo del Louvre Parigi
L’eros nel mondo greco e romano:
Parte seconda – L’eros nel mondo romano
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