Riaperte le polemiche in merito alle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 22 dicembre il Collegio di Garanzia del Coni ha ribaltato il verdetto di primo e secondo grado in merito alla partita tra Juventus e Napoli, non giocata lo scorso 4 ottobre a causa della decisione della società azzurra di non partire per Torino.
In data ancora da definire le due squadre dovranno disputare la partita. Il 3-0 a tavolino in favore della Juventus deciso dal Giudice Sportivo e poi confermato dalla Corte d’Appello Federale è stato annullato.
Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina in un’intervista al ‘Corriere dello Sport’ ha precisato la necessità di un chiarimento giuridico per evitare il ripetersi di situazioni analoghe in futuro: “Il Collegio di Garanzia ha un ruolo ben chiaro nella giustizia sportiva. È la nostra Cassazione. Ma la Cassazione è un giudice di legittimità. Non dovrebbe entrare nel merito e diventare un terzo grado di giudizio. Urge un chiarimento legislativo, per circoscrivere la giurisdizione. Altrimenti saremo costretti a ricorrere al Tar e poi al Consiglio di Stato contro le sentenze del Coni”.
Secondo il Collegio, il Napoli ha rispettato le regole e soprattutto ha rispettato “il criterio della gerarchia delle fonti” nonché la procedura da osservare in caso fosse accertata la positività al Covid-19 di un calciatore, che rimandava all’”esclusiva competenza della Asl territorialmente competente”.
Tale situazione non è stata considerata né dal Giudice sportivo prima e né dalla Corte Federale d’appello poi. Da qui la decisione del club del presidente De Laurentiis di non partire per Torino dopo aver accertato le positività di Eljif Elmas e Piotr Zielinski.
La Lega si occuperà di trovare una data per far giocare la partita alle due squadre.
Fonte: OMNISPORT | 09-01-2021