Questa serie di articoli si pone l’obiettivo di far conoscere, almeno in maniera elementare, quali sono i risultati del grande sforzo collettivo della raccolta differenziata, quali criticità rimangono e cosa succede ai nostri rifiuti. Carta, plastica, vetro, umido, metalli e rifiuti speciali compiono percorsi diversi dopo essere stati gettati nel corretto contenitore, ed è giusto fare in modo che chi più contribuisce a tutto ciò ne sappia almeno qualcosa.
“Riciclare, riciclare, riciclare”, da tempo la raccolta differenziata è uno degli imperativi della lotta al cambiamento climatico seguiti da moltissime persone.
Un imperativo che, nei luoghi dove è stato più entusiasticamente accettato (e sostenuto da strutture organizzative e industriali adeguate), sta già facendo la differenza nel rapporto tra il rifiuto e l’ambiente.
Gli sviluppi della seconda metà del secolo scorso hanno grande rilevanza per capire il fenomeno dell’inquinamento da rifiuti; se l’invenzione di nuovi materiali (come le plastiche) e di nuovi prodotti (come quelli elettronici) hanno portato a radicali cambiamenti nelle nostre vite, certo non si può dire che tutte queste novità siano state introdotte con la dovuta attenzione. Per lungo tempo, come del resto avviene tuttora in numerosi Paesi, si è ignorato l’effetto di un consumo sempre crescente e ben più inquinante che nei secoli precedenti.
Per tutta la sua storia, l’Umanità, ha avuto a che fare quasi esclusivamente con rifiuti biodegradabili, che, gettati in un qualunque luogo, non impiegano troppo tempo a tornare nel ciclo naturale. Quando si fa lo stesso con un oggetto di plastica, si può star certi che questo sarà integro anche molti anni dopo la nostra morte.
Evitare che oggetti riciclabili finiscano nell’ambiente o in discarica, ci permette, inoltre, di ridurre la nostra esposizione a composti chimici pericolosi, soprattutto nell’acqua, nell’aria o nel cibo.
Ma non c’è da considerare solo l’aspetto del rifiuto in sé.
Nonostante coloro che hanno accesso ad un buon assortimento dei beni e servizi prodotti dall’economia moderna siano, attualmente, solo una minoranza degli abitanti della Terra, è già da tempo che si consuma ben più di quello che il Pianeta produce ogni anno.
Se si volesse davvero soddisfare i bisogni di tutti gli esseri umani (mettendo definitivamente a tacere le teorie ottocentesche che lo reputano impossibile), o anche solo mantenere lo status quo, bisognerebbe aumentare drasticamente l’efficienza nell’uso delle risorse. La raccolta differenziata è un ottimo modo per iniziare.