Nel Comune di Mirandola, in provincia di Modena, nel corso di alcuni lavori di ripristino post-terremoto e di riqualificazione riguardanti il complesso architettonico dell’ex convento di S. Francesco, è emersa dal terreno una porzione appartenente a un sepolcreto. Dai primi controlli effettuati, si è giunti ad una datazione che si aggira, con tutta probabilità, al Basso Medioevo, tra l’anno mille e la scoperta dell’America. Per il momento, gli archeologi sono riusciti a far “riemergere” alcune sepolture site all’esterno del chiostro, risalenti tra il XIV e il XVI secolo.
I corpi, sepolti a più livelli sovrapposti, sono tutti disposti nel senso canonico, con la testa posta ad ovest e rivolta verso est, in direzione del sole nascente, fonte della rinascita cristiana nell’aldilà. In passato, l’edificio venne costruito nel corso del XIII secolo, e fu una delle prime chiese francescane costruite nell’Emilia dall’ordine dei Frati minori, la cui prima attestazione a Mirandola risale al 1287. Un precedente studio storico e architettonico sul complesso ha visto la pubblicazione nel 2016 da parte di Maurizio Calzolari, del gruppo studi della Bassa Modenese. Combinate alle conoscenze attualmente in nostro possesso, gli studi archeologici in corso possono portare a novità importanti e generare una serie di studi approfonditi sull’epoca medievale.