Da qualche tempo a questa parte, si parla dei Campi Flegrei per le scosse che da tempo si manifestano nella sua zona e per il bradisismo che sembra non in grado di fermarsi. Ma, involontariamente a causa di essi, sono emersi formazioni di minerali fumarolici che non esistono in nessuna altra parte del mondo. Per gli esperti dell’Istituto Nazionale di Vulcanologia, si tratterebbe di “creazioni tipiche dei sistemi vulcanici”, generati dalle alte temperature e dall’interazione dei gas fumarolici con le rocce presenti nella caldera. Oltre ad essi, è possibile trovare anche zolfo e solfati idrati, che sono caratteristici delle temperature provenienti dalle emergenze delle fumarole di 100°C. Al momento, se ne conoscono quarantacinque specie “sicure”. Cinque di essi sono stati trovati per la prima volta al mondo proprio qui – noti con le diciture Dimorphite / Ferroefremovite / Russoite / Voltaite / Paradimorphite – e sono per la maggior parte solubili in acqua, in grado di riformarsi durante la stagione asciutta. Ma, dentro la fumarola della Bocca Grande, si formano anche solfuri di arsenico e cloruro di ammonio.

FONTEvesuviolive.it
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