Conferma dai sondaggi subito dopo la chiusura delle urne
Con il 64,10% dei sì contro il 35% dei no, il popolo svizzero ha deciso di approvare attraverso il referendum il matrimonio civile per le persone dello stesso sesso, dopo una battaglia molto lunga, ed ora le coppie gay e lesbiche che risiedono nel paese saranno finalmente liberi di unirsi con la persona amata, abbandonando l’unione domestica ed unendosi in matrimonio.
È fin dal 2007 che la Svizzera si è spesso dichiarata pronta per una tale svolta, e diversi sondaggi fatti da prima del referendum dal parlamento svizzero e dal Consiglio Federale, hanno dimostrato un valido sostegno da parte dei cittadini in tutto ciò, molti dei quali, sostenitori del caso, hanno scelto di dichiarare che permettendo l’unione di due persone dello stesso sesso, quest’ultimi potranno essere messi concretamente alla pari di tutte le altre coppie, potendo essere liberi di poter pensare anche all’adozione di un figlio; ma ciò, per gli oppositori, darebbe solo vita a un forte squilibrio nella coppia tradizionale, basata sull’unione tra un uomo ed una donna.
Tra coloro che si sono battuti per questa “importante svolta”, vi è Maria von Kanel, copresidente del compitato per il “sì al matrimonio per tutti”, che si è dichiarata contenta di questa nuova legge, che permetterà ai bambini di poter crescere non unicamente con una madre ed un padre, proprio perché, secondo il suo parere, questo nuovo referendum ha alla base il benessere dei bambini, a prescindere da tutto.
Per il fronte degli oppositori, questo giorno è da definirsi “nero per i bambini” in quanto questa nuova legge sarà per i piccoli unicamente l’inizio sul fatto che molto presto si sentirà parlare “unicamente” di madri surrogate e di donazioni degli ovuli, argomentazioni che secondo il comitato contrario, rappresentano una “moderna prostituzione”.
Intanto, l’Italia rimane ormai l’unico Paese dell’Europa occidentale nel quale non è possibile sposarsi liberamente tra coppie omossessuali, e molte voci, tra cui Marco Furfaro della direzione nazionale del Pd e Laura Boldrini, deputata del Pd, hanno dichiarato che dopo questa bella notizia proveniente dalla Svizzera, ora è il turno dell’Italia di mettersi al passo con i tempi.
Fonte articolo:corriere.it