In Italia siamo tutti patrioti…..?
Siamo fratelli d’Italia?
Ma conosciamo il significato dell’ inno nazionale ?
L’inno di Mameli….meglio conosciuto come “Fratelli d’Italia” era un canto rivoluzionario repubblicano e giacobino composto poco prima dei moti rivoluzionari del 1848. Essendo il suo autore notoriamente repubblicano, il brano venne in un primo momento proibito dalla polizia sabauda. Sin dal suo esordio si capì subito che il brano era musicalmente coinvolgente, tanto da essere usato molto come canto di battaglia ; nella prima parte del risorgimento era un forte incitamento alla lotta contro l’oppressione austriaca e diventò un inno per le guerre d’indipendenza. Mazzini pur condividendone lo scopo incitativo lo reputava una marcetta per cui preferiva “ Suona la tromba intrepido “ tratta dai I Puritani di Vincenzo Bellini In una prima versione dell’ inno, Mameli aveva inserita nell’ inno una strofa dedicata alle donne che fu successivamente eliminata. «Tessete o donzelle / bandiere e coccarde / fa l’alme gagliarde / l’invito d’amor»…..
In tutti i moti rivoluzionari che scoppiarono in Italia nel 1848. Fu molto popolare come incitamento alla battaglia particolarmente durante la “Repubblica Romana”. Fu anche usata dai garibaldini durante la “conquista” del regno delle due Sicilie sebbene le camice rosse preferissero ” l’inno di Garibaldi”.
Nel 1861 “unificata” L’Italia come inno nazionale fu scelta la Marcia Reale Sabauda , composta nel 1831: la decisione fu presa perché “Fratelli d’Italia” aveva contenuti troppo poco conservatori ed era caratterizzato da una decisa impronta repubblicana e giacobina. Così l’inno di Mameli durante il nuovo regno d’ Italia finì quasi in soffitta. Era sempre meno eseguito in manifestazioni pubbliche e successivamente in modo ancora più marcato durante il fascismo, dove erano preferiti inni inneggianti al fascismo e al “Duce”. Con l’avvento della Repubblica nel 1946 “Fratelli D’Italia” , fu “rispolverato” come inno nazionale provvisorio. Nei decenni successivi vi furono varie iniziative parlamentari per renderlo inno nazionale ufficiale. Solo 4 anni fa con la legge nº 181 del 4 dicembre 2017, l’inno di Mameli è ufficialmente il nostro inno nazionale .
L’inno è composto da cinque strofe
Ma che significato hanno le parole del nostro inno ?
Prima strofa
Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
( il popolo italiano si è svegliato come quando in epoca romana Scipione riuscì a sconfiggere e distruggere Cartagine che con Annibale e le sue potenti truppe minacciava l’impero romano)
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
(Si riferisce all’uso antico di tagliare i capelli alle schiave per distinguerle dalle donne libere; queste ultime, per sottolineare il loro stato, erano solite tenere i capelli lunghi. La dea Vittoria rappresentata come una donna dai lunghi capelli, dovrebbe quindi porgere la chioma perché le venga tagliata in segno di sottomissione a Roma come vuole Dio)
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
(Stringersi a coorte era un’antica formazione militare dell’ antica Roma e l’autore l’assimilò all’inno francese della Marsigliese, «Formez vos bataillon» (“Formate i vostri battaglioni”).
Fin qui quasi tutti conosco le parole e le interpretano con un minimo di conoscenza storica ma ci sono anche le strofe successive che quasi nessuno conosce e difficilmente vengono cantate .
Seconda strofa :
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccoglici un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Terza Strofa
Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Per poter comprendere le altre due strofe rimanenti occorre una discreta conoscenza storica.
Quarta strofa
Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Su tutto il territorio nazionale deve essere come nella battaglia di Legnano. La battaglia di Legnano, del 1176, è quella in cui la Lega Lombarda, al comando di Alberto da Giussano, sconfisse Federico I di Svevia, il Barbarossa
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
(Si fa riferimento all’eroica difesa della Repubblica di Firenze che nel l 1529 e venne assediata dall’esercito imperiale di Carlo V d’Asburgo. Nel corso dell’assedio, il capitano Francesco Ferrucci venne ferito a morte, e ucciso mentre non si poteva difendere da Fabrizio Maramaldo, un mercenario a servizio dell’ imperatore. Da questo episodi nacque la famosa frase “vile tu uccidi un uomo morto”.
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Quest’episodi si riferisce alla rivolta del popolo Genova del 1746 contro una coalizione austro piemontese. In quel occasione un giovane ragazzo Giambattista Perrasso detto “Balilla” lanciò la prima pietra e infiammò la rivolta che portò alla liberazione della città
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Questi versi sono riferiti all’ insurrezione dei famosi “Vespri Siciliani” del 1282 dove il popolo siciliano chiamato a raccolta dal suono di ogni campana dell’ isola insorse contro gli oppressori Angioini che da 16 anni dominavo l’isola .
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Quinta e ultima strofa
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
In quest’ ultima strofa Mameli dice che ormai la potenza del’ esercito dell’ esercito austriaco è in declino e che le canne degli insorti piegano le armi dei mercenari che combattono senza un ideale e che ” fa famosa aquila bicefala simbolo degli Asburgo ha perso le penne.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Quindi con quest’ ultima strofa è un ultimo invito alla rivolta dicendo che ormai l’aquila Asburgica oltre ad aver perduto le penne ha anche il cuore bruciato dal sangue degli italiani e dei polacchi caduti per la libertà . Questo è un riferimento alla ribellione che i polacchi ebbero all’ invasione degli austriaci e dei Russi (il cosacco) alla fine del XVIII secolo.
Versione corale con musica e testo
Foto .
Di uso libero da Wikimedia
Copertina : Alessio Nastro Siniscalchi, CC BY-SA 2.5 IT, via Wikimedia Commons
Manifesto con il testo dell’ inno 1910 : unknonw (not declared and picture not signed), Public domain, via Wikimedia Commons
Copertina Inno nazionale : G. Mameli – M. Novaro, Public domain, via Wikimedia Commons
Bandiera della Repubblica Romana : F l a n k e r, Public domain, via Wikimedia Commons
Tricolore Borbonico : Flanker, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
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