La società archeologica inglese Albion Archeology, durante alcuni scavi a Fenstanton nel Cambridgeshire, ha scoperto i resti di un condannato alla crocifissione mentre venivano alla luce le vestigia di un insediamento che fungeva da stazione di servizio per i viaggiatori, nel quale avvenivano attività come la produzione di sego per l’illuminazione e del sapone. In un pozzo sono state scoperte grandi quantità di ossa di animali frantumati.

Il villaggio si era sviluppato lungo un asse di grande importanza, in quanto i romani progettavano le strade in previsione che fossero facilmente fruibili grazie a una rete di centri di assistenza e manutenzione, lungo tutto il percorso; ed è qui che è stato individuato lo scheletro del crocifisso, che ancora recava nei suoi talloni un chiodo, oltre a mostrare segni di un processo di assottigliamento della parte inferiore delle gambe causato da un’infezione provocata dalle catene o dalle corde che lo bloccavano.

In più lo scheletro presenta intono a sé una dozzina di chiodi che sembrano provare cosa ha causato la sua dipartita, rendendolo prezioso in quanto una rarità che fornisce importanti dettagli ed informazioni sulla documentazione in merito alle pratiche di crocifissione che, nel caso del defunto, sembra avvenuta sulla Via Devana, che collegava le città romane di Cambridge e Godmanchester in una zona di numerosi siti dell’età del ferro, e che denota la presenza di un primo grubenhaus anglosassone, con una frequentazione post-romana proseguita dopo il IV secolo.

FONTEstilearte.it
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