Nella penisola di Avalon, in territorio canadese, un gruppo di studiosi tedeschi ha ritrovato, per puro caso, alcuni fossili di cefalopodi – una famiglia di molluschi i cui discendenti di oggi sono polpi, seppie e calamari attualmente presenti nei nostri mari – che sembrano risalire a un’età databile intorno ai 522milioni di anni fa.

Se la datazione venisse confermata, significherebbe che tale specie è più giovane di trenta milioni di anni rispetto a quello che veniva considerato come il fossile più antico – oggi ribattezzato Plectronoceras Cambria – i cui resti rinvenuti precedentemente sembravano appartenere al tardo periodo conosciuto con il nome di Cambriano.

Ora, per gli esperti, sarà necessario retrodatare l’origine dei cefalopodi, in quanto sarebbero emersi all’inizio dell’evoluzione degli organismi di tipo multicellulare durante la fase di esplosione denominata “del Cambriano“, dimostrando valida la teoria secondo la quale questi organismi altamente sviluppati avrebbero iniziato ad evolversi molto prima di quanto si pensasse finora.

La struttura dei fossili di cefalopodi scoperti in Canada risultano davvero minuscoli, con uno che misura 1,4 centimetri di altezza, con un guscio a forma di cono suddiviso in varie camere, collegate da un tubo muscolare detto sifone; proprio tale dettaglio sembra dimostrare che si tratti di un lontano parente del Nautilus.

Ed è proprio con i fossili che sono stati ritrovati sulla penisola di Avalon sarà ora possibile svelare nuovi e importanti dettagli su queste straordinarie creature marine che popolavano gli oceani primordiali diversi milioni di anni fa.

 

Fonte articolo: uni-heidelberg.de&nature.com

Fonte foto: pikist.com

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