Nella Chiesa di San Pietro a Montalcino, è presente un dipinto ad opera di Ventura Salimbeni, realizzato alla fine del ‘500, di cui si parla nei siti che trattano argomenti inerenti i famosi “oggetti volanti non identificati”, OVNI l’acronimo italiano corrispondente all’americano UFO. Già nell 1972 era conosciuto, quando la rivista CLYPEUS, nel numero 38 titolava: “Un Explorer in Paradiso? Un satellite artificiale del ‘600 in mezzo alla Trinità?” Dello strano quadro ne raccontava l’autore dell’articolo, che diceva di aver consultato dei sacerdoti per capirne il significato, ma senza ricevere risposta.
Un altro articolo ad esso dedicato comparve nel 1981 sulla rivista SKYWATCH, scritto da Emy e Roberto Balbi intitolato “Sputnik a Montalcino“. Si leggeva: “Nella parte alta possiamo osservare, poggiati su una larga nuvola, a sinistra Gesù Cristo e a destra Dio Padre, i quali tengono in mano due specie di antenne collegate ad una grossa sfera trasparente, ma ben solida, mediante un attacco che ricorda, senza troppi sforzi di fantasia, le moderne antenne per autoradio. Si presenta come fosse di vetro ed all’interno di essa, per dare l’idea della sfericità, vi è una scena dipinta con un forte coma-astigmatismo illustrante quello che sembra essere l’interno di una stanza con una porta. Una larga fascia equatoriale, appena accennata tutt’intorno per indicare la trasparenza, sottolinea ancora una volta chiaramente la realtà dell’oggetto stesso. Il particolare che lascia più perplessi, se già non ve ne fossero altri, è senz’altro quella protuberanza, a sinistra in basso, simile all’obiettivo per telecamera, all’interno del quale si indovina la presenza di una lente.”
Fortunatamente dopo poco tempo, le ipotesi ufologiche persero rapidamente terreno, soprattutto dopo l’uscita dell’articolo di Samuele Ghilardi, Amos Migliavacca e Elenio Salmistraro intitolato IL SATELLITE DI MONTALCINO. Gli autori descrivono come è stato analizzato il quadro con fotografie a distanza ravvicinata, e come le loro conclusioni siano in linea con quanto affermato da Ion Hobana: “E’ interessante presentare l’interpretazione dell’ufologo romeno Ion Hobana, grande esperto di clipeologia ed autore dell’ottimo volume “Enigme pe cerul istoriei”, secondo cui l’oggetto sarebbe un antico mappamondo, rappresentante il Creato, in cui è visibile il sole ed una forma primitiva di tracciatura dei meridiani e paralleli. Inoltre il piccolo cilindro sarebbe il perno per poter fissare ad un supporto la sfera. Un esempio dell’insieme è visibile in una sala in Vaticano. Dalle analisi effettuate sono stati riscontrati numerosi punti in comune con raffigurazioni religiose greco-ortodosse.”
L’opera è simile ad altre in cui viene rappresentata la Trinità, Gesù, lo Spirito Santo sotto forma di colomba e Dio Padre e tra questi personaggi immancabilmente vi si vede un globo che non è la Terra, ma il globo dell’intero creato, la Sfera Celeste con annessi gli scettri del potere scambiati per antenne di uno sputnik ante litter.
Fonte articolo & foto: retemedia, https://www.reccom.org/ufo-nellarte-lo-sputnik-di-montalcino/, 25 maggio 2019