Originariamente posseduto dalla nonna di Sean Robinson, il quadro dell’uomo angosciato era rimasto nascosto nella soffitta di quest’ultima per decenni, fino a quando il nipote Sean non lo scoprì per caso in essa, mentre riordinava, rimanendone affascinato, e trovandogli dentro una specie di forza misteriosa che lo attirava a sé. I tentativi della nonna di proteggerlo dal “male sulla tela” si rivelarono inutili, e lei si maledisse di averlo dovuto accettare da un amico del suo defunto marito per saldare un “presunto debito”, poiché si diceva in giro che, per dipingerlo, aveva usato una particolare combinazione di pittura e sangue, per poi suicidarsi poco tempo aver realizzato la sua “infernale opera d’arte”.

In precedenza, lei aveva cominciato a udire delle voci e dei pianti in casa, oltre ad “avvistare” la figura di un uomo aggirarsi per le stanze, così da spingerla a nascondere il dipinto nella soffitta, che Sean aveva ritrovato sfortunatamente, senza capire che stava per imboccare una “via funesta” e alquanto pericolosa, che lo avrebbe danneggiato.

Morta sua nonna nel 2010, decise di appendere il quadro nel salotto della casa dove viveva con sua moglie e suo figlio, diventando vittime della “presunta presenza paranormale” che vi abitava. Grida, presenze e porte che sbattono furono solo l’inizio, poi il figlio di Sean scivolò per le scale rompendosi il femore, mentre sua moglie percepiva qualcuno che le accarezzava i capelli quando era da sola in casa, poi tutti quanti notarono una “presenza maligna”. Alla fine dopo aver registrato dei video su quello che accadeva, Sean Robinson staccò il dipinto dal salotto, per poi riporlo nello scantinato, dove sembra che rimanga tutt’oggi, in attesa del prossimo sventurato che potrà attrarre a sé.

 

 

 

FONTEbrividihorror.it
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