Dolce di origine medievale, tipicamente napoletano viene preparato in occasione del Carnevale (di solito il martedì grasso) e richiama una torta del XVIII secolo realizzata spesso anche in Toscana. L’originale ricetta prevedeva miglio e sangue di maiale, l’animale per l’eccellenza di cui “non si butta via niente” e proprio quest’ultimo ingrediente, cucinato in vari modi, era spesso sulle mense dei modesti contadini perché un concentrato di nutrienti. Chiaramente clero e ricca borghesia consideravano “pagana” questa tradizione, nonostante il sangue dell’animale venisse addizionato al cioccolato come nel caso del sanguinaccio, ma anche a spezie, vaniglia e pistacchio. In ogni caso col trascorrere del tempo il sangue venne sostituito dallo zucchero, cannella, farina e uova, trasformandosi nel migliaccio che noi oggi conosciamo.
Ma veniamo alla ricetta di base a cui potrete aggiungere gli ingredienti desiderati: Ingredienti: 750 millilitri di latte; 150 g di farina o semolino; 6 uova; 250 grammi di miele; 100 grammi di burro; mezzo limone.
Preparazione: scaldare il latte senza farlo bollire, toglierlo dal fuoco e versare a pioggia la farina o il semolino; far cuocere il tutto mescolando con una frusta fino ad ottenere una crema, evitando che si formino grumi ed anche che sia troppo liquida o densa. A parte montare i tuorli (i bianchi verranno montati a neve successivamente) delle uova con il miele, il burro fuso a bagnomaria, e la scorza grattugiata di mezzo limone. Mescolare il composto così ottenuto alla crema di latte preparata in precedenza. A questo punto montare a neve i bianchi e unirli al resto degli ingredienti. Mescolare ancora un po’, quindi versare il composto in una tortiera imburrata e leggermente infarinata. Infornare a 180 gradi per 45 minuti circa. Il dolce sarà pronto quando avrà sulla superficie una crosticina dorata.
Ideale sarebbe assaggiarlo il giorno dopo o comunque dopo diversi ore di riposo…
Buon appetito!