Il gelato.
Un dolce noto come una preparazione alimentare che viene portata allo stato solido e pastoso grazie al congelamento e a una contemporanea agitazione, ed impiegando materie prime per la sua fabbricazione a seconda del gusto voluto, per poi essere destinato al consumo e alla vendita. Ormai ne esistono di vari tipi, come quello artigianale, con una minore quantità di grassi e di aria, e quello industriale, suddiviso in semilavorati ed emulsionanti, come pure quelli senza glutine e senza lattosio, creati per via di problemi di salute come le allergie, le intolleranze alimentari e la celiachia.
Ma chi è stato a creare, materialmente, una tale prelibatezza?
A chi si deve la nascita “ufficiale” di una tale meraviglia per il palato?
La versione più accreditata vede il suo ideatore nella figura di Francesco Procopio dei Coltelli, nato ad Aci Trezza, una frazione di Aci Castello, comune italiano della città metropolitana di Catania in Sicilia, in origine pescatore e cuoco che, basandosi sulla procedura usata per creare i sorbetti, seppe sviluppare una variante di essi. Grazie alla geniale intuizione di usare lo zucchero invece del miele e, per conservarlo, una miscela di sale e ghiaccio, riuscì a crearne la prima versione, che spopolò ed ebbe uno straordinario successo in Francia, dove poté, nel 1686, aprire quello che ancora oggi viene considerato i più antico caffè d’Europa, il Cafè Procope.
Alcuni anni dopo, sfruttando tale fortuna e successo, in quanto il locale era diventato presto uno dei ritrovi preferiti dai letterati parigini, Francesco Procopio si spostò in una sede molto più ampia e adeguata, al 13 di rue de l’Ancienne Comédie, dopo essere riuscito ad ottenere una patente reale concessagli da Luigi XIV, che aveva dimostrato un più che vivo apprezzamento per quel tipo di prodotti dolciari.