Il Tribunale di Torre Annunziata, in questi giorni, ha emanato un decreto di confisca per il Doriforo di Stabiae, un’opera che è stata trafugata da uno scavo clandestino in Campania. Oggi la statua, realizzata in marmo pentelico – copia romana, eseguita a cavallo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. – dal celebre Doriforo di Policleto, è una delle più importanti opere del Minneapolis Institute of Art. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale ha deciso che gli Stati Uniti dovranno restituirla, e ha emesso una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale sulla base degli accordi in materia penale tra Italia e gli USA. Uscita illegalmente dal paese negli anni Settanta, venne poi acquistata dall’Institute of Arts il 15 aprile 1986, per la somma di due milioni e mezzo di dollari dell’epoca. Secondo la ricostruzione dei fatti, il Doriforo proviene da scavi archeologici clandestini che furono condotti a Castellammare di Stabia tra il 1975 e il 1976.
In seguito, il mercante svizzero Elie Borowski l’ha acquistata illegalmente per un centinaio di milioni di lire. Negli anni Ottanta la Procura di Napoli aveva cercato di farla sequestrare nel 1984, quando l’opera si trovava in Germania. Ma la Corte d’Appello della Baviera ne dispose il rilascio, rendendola di nuovo disponibile per Borowski, che riuscì a piazzarla in America. I nuovi sviluppi derivano da indagini recenti che hanno permesso di identificare con certezza la sua provenienza illecita, e di accertare che è una proprietà dello Stato italiano. A dimostrazione della sua provenienza illecita alcune fotografie, che mostrano la scultura in frammenti dopo la scoperta, con diverse incrostazioni che ne permettono l’identificazione come opera proveniente da uno scavo. Di recente, nell’aprile 2021, anche il museo di Minneapolis ne ha confermato la provenienza dalla Campania, con una mail che ribadiva la versione secondo la quale sarebbe stato recuperato al largo di Napoli negli anni Trenta. La rogatoria da attuare è finalizzata ad ottenere la sua restituzione: un’opera di eccezionale valore storico ed artistico, che viene riconosciuta in termini unanimi dal mondo scientifico come la più preziosa copia romana dell’originale greco in bronzo, dal valore inestimabile.