La produzione ridotta della metà in un lustro
Durante l’annuale fiera sulla coltivazione delle pere l’associazione Consorzi Agrari d’Italia ha fornito un nuovo report dal quale è emerso un dato allarmante: in questi ultimi cinque anni la produzione nazionale di tale frutto non solo si è dimezzata, ma ha prodotto un preoccupante processo di riduzione delle aree destinate alla sua coltivazione del 15%. e, se si confrontano i dati riguardanti il 2021 e quelli del 2017 si può osservare che dai quasi ottocento milioni di kg si è passati a quattrocento milioni con una perdita del 50% del prodotto interessato.
Quello che appare come un vero e proprio disastro ecologico ed economico va ricercato non solo nei fenomeni climatici e metereologici estremi, ma anche negli attacchi di parassiti e agenti patogeni che attaccano regolarmente i peri: ad essere più colpite da tali fenomeni l’Emilia-Romagna che produce all’incirca il 66% delle pere del nostro paese seguita dal Veneto con l’11,5% e la Sicilia con il 6,7%. Con un simile calo nella produzione diventa inevitabile un aumento dei prezzi al consumo: quello delle pere Kaiser è salito del 36% mentre le Abate del 31% e le Decane del 22%, senza che tali aumenti riescano a compensare le perdite subite dagli agricoltori con il calo della produzione e insieme alla perdita a livello nazionale è purtroppo aumentato il volume delle importazioni di quasi il 6% a danno della produzione italiana le cui principali provenienze sono dall’Argentina con il 28%, la Spagna con il 24% e il Cile con il 16%.
Fonte articolo: consorziagrariditalia.it
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