I numeri che stanno attanagliando l’Italia in queste settimane di inimmaginabile emergenza sono agghiaccianti. Tra contagi, morti e “quaranternati” coercitivamente, il bel paese ottiene, suo malgrado record planetari mai raggiunti in precedenza.

Che il fenomeno pandemico, al netto di teorie patriottico-complottistiche tipiche dei “webeti”, gli ebeti del web citando Mentana, fosse inevitabile, è cosa abbastanza chiara.  Bisognerebbe quindi spingersi oltre i meri ruggiti virtuali ed analizzare l’emergenza alla luce di quelle che più verosimilmente, per usare un eufemismo, sono le cause che stanno rendendo questo fenomeno, già grave ed oneroso per proprio peso specifico, un nemico imbattibile, guardando non oltre i nostri confini.

L’emergenza sanitaria è l’elemento più preoccupante di questo scoraggiante periodo. Disponibilità di personale, presidi, strumenti sono la preoccupazione maggiore di fronte ai numeri crescenti sopra esposti. Tuttavia, ipotizzando che anche avessimo avuto il Sistema Sanitario più efficiente al mondo, comunque questo sarebbe stato sopraffatto. Triste dirlo ma, nessun sistema è concepito per “salvare tutti”. La catastrofe vera, e quindi il danno maggiore a cui bisogna guardare, sta nel numero di “morti” tra medici ed infermieri che bisogna contare. Un SS, che per inadeguatezza indotta, lascia lavorare i propri addetti in condizioni di pericolo è un sistema fallimentare, causato da una politica scellerata di tagli agli investimenti perpetuata nel corso delle ultime decadi, e di cui oggi tutti si meravigliano e disperano.

Ulteriore elemento, di non trascurabile attenzione, è l’analoga politica condotta sulla Scuola. Un’istituzione stuprata, smantellata, a causa di tagli sui tagli e politiche di reclutamento assurde, di ogni funzione educativa sociale basilare, e che ha totalmente cancellato dalla memoria umana la “cultura civica” e distorto il senso di “Diritto” di cui ogni cittadino dovrebbe essere custode indefesso, ed a cui oggi si sta tentando di ottemperare con una quarantena, si necessaria, ma che ha il sapore di una punizione commissionata mediante il proliferare di ordinanze da ogni livello di governo sempre più restrittive, comunicate con fare mafioso e pindarici “fiammate” che bruciano anche le ultime idee e parvenze rimaste di diritti riconosciuti, e che ancor più tragicamente sono accolte con entusiasmo e fanatismo da chi, orfano inconsapevole di uno Stato di Diritto, inneggia a dittature mai assaporate, e di cui non si ha la minima e triste percezione.

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