Sia nella vita in genere che in ogni guerra il coraggio viene sempre in evidenza, e caratterizza le azioni anche di semplici esseri umani.
Da più di un anno, va avanti la cosiddetta inutile guerra iniziata dalla Federazione Russa nei confronti della povera Ucraina, la cui unica sventura è quella di confinare con la Russia e i suoi alleati. In questo lungo periodo di tempo gli invasori hanno ucciso, bombardato, incendiato e distrutto case, edifici pubblici, insediamenti militari, cimiteri; persino sacrari alla memoria di esseri umani, senza alcuna distinzione per l’età, per lo stato civile.
Hanno usato ed stanno usando di tutto: dai missili agli aerei, ai droni alla diffusione di messaggi falsi, allo spionaggio, alla deportazione di numerosi cittadini ucraini, ivi comprese diverse migliaia di bambini, alla imposizione di metodi dittatoriali nei territori da loro occupati, al massacro quotidiano generalizzato di esseri umani, ai vari tentativi di criminalizzare addirittura un popolo aggredito, fino a presentarsi all’ONU come una “mammoletta”, addirittura ricoprendo l’incarico presidenziale del Consiglio di Sicurezza di quell’organismo Internazionale, spettante appunto alla Lega Russa.
Ma in tutto questo periodo di tempo qualcosa è emersa chiaramente: la volontà di autodeterminazione, lo spirito di libertà, il coraggio dell’esercito ucraino, di un intero popolo che lo supporta continuamente, seppur rafforzato da ingenti aiuti militari ed economici da parte degli Stati Uniti d’America e di tutti i Paesi Nato, nonché dal sostegno internazionale di numerosissimi altri Paesi.
I rischi e i sacrifici a cui sono attualmente sottoposti gli Ucraini sono infiniti e durissimi, ma nulla può farli desistere dal difendersi, dal resistere alla violenza degli invasori, dal rintuzzare il nemico colpo dopo colpo.
Il popolo russo lo sa?
Del resto, il termine coraggio viene dal “cuore”.
E’ la forza d’animo che permette loro di affrontare, con serenità e rassegnazione dolori fisici o morali, che consiste nell’affrontare con grande decisione un pericolo, nel dire o fare una cosa che importi rischio o sacrificio: sopportare, appunto, con coraggio.
A mo’ di esempio ricordiamo il plateale gesto dei soldati ucraini di stanza sulla piccola isola “dei serpenti”, quando videro avvicinarsi una nave russa. Agli occhi del mondo fu coraggioso il gesto di disprezzo nei riguardi degli avversari, ma anche di fierezza e di determinazione, caratteristiche di una popolazione che vuole vincere sulla violenza e sopraffazione, che vuole vivere nella libertà e nel rispetto dei valori morali più preziosi.
La libertà non ha prezzo!
Ricordiamocelo sempre!
Fonte articolo: vari quotidiani