Napoli. Il cielo stellato sopra di me Percorso didattico sulla filosofia per la scuola primaria
Da quando l’uomo è comparso sulla terra si è posto sempre domande che gli hanno permesso di andare avanti progredendo sempre di più. Molte risposte se le è date nel corso della storia, le stesse che hanno consentito un progresso nei vari campi e studi.
Le spiegazioni dai fenomeni naturali, dal campo medico alla costruzione del suo habitat sempre più confortevole. Di pari passo l’evoluzione del pensiero si è evoluto, ma ancora per fortuna domande rimaste inevase ci sono ancora e sempre più impellenti.
L’uomo contemporaneo ha il grande limite di pensare di avere tutte le risposte e spesso si comporta come se la sua ricerca fosse finita o quantomeno abbia la sua fine con la vita stessa; il punto è invece farsi ancora domande e non ricercarle risposte a tutti i costi concrete e tangibili.
Il pensiero è per sua natura astratto ed è nutrimento dell’anima. I bambini di oggi, pieni di stimoli hanno un’intelligenza viva, sono i cosiddetti nativi digitali, ma hanno perso il gusto della meraviglia.
Meravigliarsi è la gioia della scoperta della realtà e del sé interiore è del non dare tutto per scontato. Meravigliarsi ancora per un tramonto, un mare in tempesta o un cielo stellato dà il giusto peso al nostro sentire ancora vivo ed entusiasta della vita. Darsi tempo per riflettere a qualsiasi età, ascoltare il bambino che è dentro ognuno di noi, può essere la chiave della ricerca della felicità che ognuno di noi persegue.
In quest’ottica proporre a bambini di dieci anni un percorso sullo sviluppo del pensiero filosofico nella storia; è stata un’avventura entusiasmante per noi adulti e per i bambini stessi che hanno potuto fermarsi a pensare, indotti dai grandi interrogativi dei grandi pensatori della storia, e soprattutto a farsi domande, a conoscersi ed analizzare il loro vissuto e la realtà con gli occhi della meraviglia.
Una città metropolitana con luci, rumori, frastuoni non offre grandi occasioni per rimirar le stelle ma magari sarà occasione per provare meraviglia e stupore davanti ad un cielo stellato alzando la testa.
Per noi adulti è stata occasione di metterci in gioco e di calarci a pieno nell’iter didattico e nel confronto tra età così differenti, ma con in comune la voglia di farci ancora domande sul senso della vita per coglierne il positivo che c’è.
I piccoli allievi si sono avvicinati, prima timidamente, con un po’ di timore verso una materia che non conoscevano, poi quando hanno capito, rassicurati, che non sarebbero stati sottoposti a giudizio e che non gli si richiedeva la risposta esatta, ma la propria risposta ed esperienza personale, si sono lasciati piacevolmente coinvolgere e sempre di più arricchito con interventi pertinenti il dibattito che ogni autore accendeva con le sue idee. Hanno imparato soprattutto a riflettere, a pensare ad essere rassicurati perché i timori dell’esistenza che i bambini hanno, sono condivisi ed appartengono all’umanità.