San Giovanni a Teduccio, che secondo alcuni storici era la contrada Pazzigno dove si trovava la vilal di Theodosia (erroneamente chiamata Teodocia) figlia di Teodosio imperatore romano, oggi è ricca di fascino sia storico che di tradizione. Questo folcore ha anche un velo di nero mistero!
Una pietra miliare oggi testimonia il carattere antico e storico del luogo e risale al IV escolo d.C., da qui una leggenda (forse) vuole che la principessa avesse fatto eregerre una colonna (sita oggi nella chiesa di S. Giovanni Battista) in onore degli imperatori Valentiano, Tedosio e Arcadio, dove le importanti famiglie di Napoli e dintorni celebravano festività, e così quella zona prese il nomignolo di “ad Theodociam” facendo riferimento alla sua villa, per divenire nel tempo traslata in Teduccio.
Tralasciando le evoluzioni storiche, che pur essendo fondamentali, non sono argomenti di questo articolo passiamo alla tradizione fantastica e misteriosa… infatti si narra che una donna di sera percorre le strade di San Giovanni a Teduccio perdendo la calzatura. Questa è uno zoccolo che, una volta caduto a terra, produce un rumore infernale pari ad un tonfo, poi improvvisamente sia lei che l’oggeto scompaiono in un lampo. Alcuni passanti giurano di aver visto una donna cavalcare col volto coperto, in modo agile e furtivo, un destriero nero, vestita con lunghe e cupe tuniche nere nons i riesce a carpire la sua fisionomia.
Secondo alcuni locali questo è un altro fantasma e non è lo stesso. Vi è anche una terza apparizione di malombra, ovvero secondo antichi racconti, è possibile incontrare tra le stradine uno spettro. Esso si presenta quasi sotto forma di nebbia totalmente bianca, ed la figura incomincia ad annuire con la testa. Dopo questo movimento fulmineo di testa che, dura solo qualche secondo, l’essere sparisce nella nebbia facendo perdere ogni traccia di sé.
V’è in dubbio che per le strade della nostra città e dintorni, di sera e di notte figure strane, magiche e nere, intrise di mistero sono parte di un mondo che c’appartiene…. almeno per folclore!
fonte foto di base: vocedinapoli