Con poche ore a separarci dalla fine di questo primo mese del 2021, mi ritrovo nuovamente a riflettere sull’influenza incredibile che i social media hanno sulla percezione di noi stessi e sul nostro stile di vita.
Nonostante la mia età, ricordo con chiarezza come fosse la vita prima dell’avvento di queste piattaforme. Ho impressi nella mente quei momenti di svago all’aria aperta, le giornate passate a giocare al parco, in piazza o al mare, le serate con gli amici in cui di tutto si parlava fuorchè di quale post avesse preso più like durante la settimana. Tutte abitudini che, con il tempo, abbiamo un po’ abbandonato per “tuffarci” nel mondo del web dove passiamo la maggior parte delle nostre giornate.
Scommetto che tutti, sia giovani che adulti, pervasi dalla voglia di adeguarci e di rispecchiare quelli che sono i canoni imposti dalla società, abbiamo avuto almeno un momento di insicurezza o comunque di insoddisfazione. Ma quanto, in effetti, ciò è dettato dai contenuti con cui ci nutriamo giornalmente? Ve lo dico io: tanto.
Il social più popolare, soprattutto tra i giovani, è Instagram, piattaforma basata prettamente su contenuti visivi che, da un po’ di tempo a questa parte, ha introdotto strumenti personalizzabili, mirati alla creazione di video o alla modifica delle foto. I filtri, nello specifico, sono diventati parte fondamentale di questa applicazione: sempre più persone si ritrovano a non pubblicare mai foto in cui appaiono senza usarne e questo dovrebbe farci riflettere. Infatti, essendo io stessa molto presente sui social ed osservando i comportamenti degli utenti che seguo, ho potuto constatare quanto un filtro sia in grado di cambiare effettivamente la percezione che abbiamo di noi stessi, fino addirittura a creare dipendenza ed insicurezze.
Ovviamente, esistono così tante tipologie di filtri che è decisamente impossibile poterli provare tutti, molti dei quali assolutamente “innocui”. Ma di certo, tra i più utilizzati, spiccano quelli che modificano i tratti del viso, che sfinano il naso, che gonfiano le labbra o che cambiano il colore degli occhi.
A questo si aggiunge l’infinità di foto e video in cui appaiono modelle, influencers o celebrità e a cui facciamo riferimento. Come spugne, assorbiamo informazioni e ci ritroviamo con nuove necessità e nuove mancanze. Ho sentito di tanti ragazzi e ragazze che lamentano uno stile di vita insoddisfacente perché diverso da quello mostrato dai loro idoli che sembra migliore e più appagante, pur essendo irrealistico.
E sono sempre di più coloro che si sottopongono ad interventi chirurgici per correggere “difetti” che, fino a poco tempo fa, non consideravano tali ma, anzi, non notavano o vedevano come tratti distintivi. Infatti, nel fare un tour approssimato dei profili di modelli e modelle mediamente influenti che, più di tutti, sono sotto costante pressione riguardo il loro aspetto, sembra sempre di vedere lo stesso viso. Questo accade, probabilmente, perché si sente la pressante necessità di rispecchiare quelli che sono i nuovi canoni estetici, imitati anche da alcuni filtri.
Ma la bellezza non dovrebbe essere “negli occhi di chi guarda”?
Per questo, vorrei che riuscissimo, come società, a distaccarci da questa idea distorta della bellezza, ad acquisire consapevolezza. Ciò non vuol dire che dovremmo abbandonare qualsiasi piattaforma e tornare indietro nel tempo! I social sono una valida forma di intrattenimento, possono essere utili per apprendere ed informare, aiutano nella socializzazione ed è anche grazie a loro se creativi come me hanno modo di mostrare la propria arte al mondo. Dovremmo, piuttosto, imparare a sfruttare i grandi mezzi a nostra disposizione in maniera produttiva e positiva.
Impariamo ad apprezzare noi stessi e gli altri, perché siamo belli a modo nostro e tutti in maniera diversa, abbandoniamo i filtri (quelli “nocivi” perlomeno) e ci renderemo conto che, in realtà, non ne abbiamo bisogno.