La Campagna di Russia.
Uno dei più grandi errori militari del fascismo quando decise di scendere a fianco della Germania nazista: un vero e proprio massacro di uomini inadatti a un clima freddo come quello della Russia in pieno inverno, che costò migliaia di morti e di “dispersi in azione”; una pagina tragica e vergognosa narrata in libri come Centomila Gavette di Ghiaccio di Giulio Bedeschi, Il Sergente nella Neve di Mario Rigoni Stern, La Ritirata di Russia di Egisto Corradi, La Strada del Davai di Nuto Revelli, I più non ritornano e Il cavallo rosso di Eugenio Corti.
Prendendo spunto da tali tragici eventi, nel 1969 Vittorio de Sica, immortale regista di capolavori come Sciuscià / Ladri di Biciclette / Miracolo a Milano / Umberto D / Stazione Termini, coadiuvato da attori del calibro di Marcello Matroianni e Sophia Loren, realizzò un film su tale vicenda, dal titolo I Girasoli.
Per anni Giovanna ha cercato di scoprire se il marito Antonio, dato per disperso durante la ritirata in Russia del 1943, sia realmente morto o se è in qualche modo sopravvissuto e, stanca della mancanza di informazioni presso il Ministero della Difesa, decide di partire di persona in Russia, nel disperato tentativo di scoprire qual è stata la sua effettiva fine; ma, una volta riuscita ad arrivarci, finirà per scoprire una verità a lei dolorosa: lui è ancora vivo, ma privo di memoria e, in tanti anni, si è rifatto una vita con una donna del posto, dalla quale ha avuto una figlia!
Ormai distrutta, deciderà di ritornare in Italia e di rifarsi una vita e, solo molti anni dopo, quando Antonio vi ritornerà brevemente per lavoro, i due si incontreranno per l’ultima volta, riuscendo a chiarirsi e, quando lo vedrà partire in treno, comprenderà che è stato un errore accanirsi nella sua ricerca, e che, a volte, è meglio non conoscere la verità.