I futuri alternativi.

Un trucco narrativo da tempo utilizzato da televisione, fumetto, cinema e letteratura per esplorare potenziali ipotesi riguardo argomenti come politica e fantapolitica – quasi tutti di natura distopica e autoritaria – ma anche di rispondere a domande di natura ecologista e storica, proponendo risposte a dubbi che assillano gli esseri umani dall’alba dei tempi.

In ambito fumettistico, i più famosi sono L’Era di Apocalisse, X-Men: Giorni di Un Futuro Passato by Claremont & Byrne & Austin e Kingdom Come by Waid & Ross ma, anche se meno note e celebrate, esistono opere che hanno saputo superare titoli così blasonati per potenza drammatica e narrativa e, tra di esse vi è l’Ultima Storia dei Vendicatori.

In un futuro del Marvel Universe devastato e in rovina, Kang e Ultron 59, coadiuvati dai loro alleati super criminali, decidono di chiudere per sempre la partita con I Vendicatori.

A guidare l’ultima resistenza degli “Eroi Più Potenti della Terra”, ormai composti da Wasp i cui poteri la stanno conducendo all’autodistruzione, un Occhio di Falco ormai cieco, la Torcia Umana in evidente stato di demenza e Cannonball, un Hank Pym ormai ridotto a un fallito consumato dalla paura di fallire, che non è stato mai capace di rimediare ai suoi sbagli.

In sole 96 pagine Peter David, coadiuvato dai pennelli da Ariel Olivetti – attraverso disegni statici ispirati al tratto tipico di Simon Bisley e alle scelte stilistiche della scuola britannica – ci mostra un mondo desolato diventato cosi a causa delle numerose tragedie patite dagli eroi, come la “grande catastrofe” che ha devastato il mondo, la distruzione di Hulk e Wonder Man a causa dell’esplosione nucleare scaturita dalla loro battaglia finale, l’assurda morte di Scarlet, e Quicksilver, il volontario esilio della Visione dopo la morte di entrambi.

L’Ultima Storia dei Vendicatori – quando un sogno si tramuta in un incubo

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