Centotrentacinque giorni di tregua suddivisi in tre fasi da quarantacinque l’una e il rilascio di millecinquecento detenuti: questa è la proposta avanzata da Hamas nei confronti del governo israeliano. Nello specifico, ad essere liberati sarebbero anziani e malati – come pure donne e bambini, per poi passare a civili e “personale arruolato” – ripristinando ospedali, case e strutture nella Striscia. In seguito, dopo tale ricostruzione, l’istituzione di campi abitativi per la popolazione e una cessazione reciproca delle operazioni militari che veda come garanti Egitto / Qatar / Turchia / Russia / Nazioni Unite. Mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu e il gabinetto di guerra prendono tempo, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ribadisce la necessità di una pace e una sicurezza durature all’interno della regione – ribadendo il sostegno americano sulla creazione di uno Stato palestinese – prima che il conflitto arrivi ad espandersi “pericolosamente”, deflagrando in tutto il Medio Oriente.