Si contano 60 vittime a causa dei devastanti incendi che stanno interessando la zona a nord est di Atene, mentre sono almeno 556 le persone rimaste ferite di cui 16 bambini in gravi condizioni.
Migliaia le persone evacuate, ed addirittura è incenerita la località di Mati. Il fumo è tale che ha raggiunto la capitale, dove il Partenone è ormai avvolto da una nube. Il governo ha chiesto aiuto all’Europa e subito l’Italia ha accolto la richiesta con due canadair ed anche la Turchia, storicamente “rivale” della Grecia, ha offerto il suo aiuto. Non è chiaro tuttavia se Atene accetterà l’offerta, alla luce anche di tensioni recenti. I due Paesi in passato avevano cooperato in caso di disastri naturali, come nella cosiddetta ‘diplomazia dei terremoti’ del 1999, ma stavolta staremo a vedere. Il primo ministro Greco Alexis Tsipras, ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale; ed anche che “nulla resterà senza risposta” in merito alle cause del disastro, mentre i focolai divampati in luoghi diversi e distanti tra loro, fanno sospettare che gli incendi siano di origine dolosa. Proprio Tsipras, in mattinata, aveva parlato di “incendi asimmetrici”. Varie le ipotesi, tra cui quella di piromani saccheggiatori entrati in azione per derubare le case abbandonate dai turisti, o per motivi di speculazione edilizia.
La Farnesina, attraverso l’Unità di crisi e l’Ambasciata, sta lavorando per portare assistenza ai connazionali e su un Tweet si legge anche un numero di emergenza in caso di necessità +390636225.
Tanta è la distruzione, che Mati ricorda Pompei dopo che i soccorritori hanno rinvenuto i corpi carbonizzati di due donne morte abbracciate ai loro bimbi. Alcune persone, afferma l’emittente Skai, hanno cercato di correre verso il mare per sfuggire alle fiamme, ma una scogliera li ha costretti a fare dietrofront per trovare un’altra via di fuga, ma non ce l’hanno fatta. “Ho visto cadaveri, auto bruciate, mi sento fortunata ad essere viva. Mati non esiste nemmeno più come insediamento”, racconta una donna sopravvissuta agli incendi. Mati è (era) una località turistica costiera nella regione di Rafina, a circa 40 km a nordest di Atene. Qui si conta il maggior numero di vittime, morte nelle loro case o nelle auto.,
Diversi gli italiani in vacanza nei luoghi degli incendi, ed anche da loro arrivano drammatiche testimonianze: “Siamo al sicuro in hotel ad Atene – spiega Michele D’Ambrosio, ex sindaco di Santeramo (Bari) -. Il volo di ieri è stato soppresso e ci hanno portato in albergo. Dovremmo ripartire oggi. Il cielo di Atene ieri era color giallo, sembrava una tempesta di sabbia, era il colore del fuoco”.
“Abbiamo visto scene raccapriccianti, con almeno 12 ore di inferno e orrore partite da ovest ma poi, a causa del vento, i danni maggiori e le vittime si sono registrate sulle coste est dell’Attica”. Ha dichiarato l’ambasciatore italiano in Grecia Efisio Luigi Marras, a Rainews24.
Sempre a Mati, la Guardia Costiera è intervenuta per evacuare i turisti intrappolati sulla spiaggia, mentre un secondo incendio sta distruggendo le Pinete in una zona 50 km a ovest di Atene. Centinaia i vigili del fuoco con decine di mezzi intervenuti per prestare aiuto, insieme a sette aerei antincendio e quattro elicotteri che stanno cercando di circoscrivere i roghi dall’alto. Chiusa anche la principale autostrada di collegamento con il Peloponneso a causa del denso fumo. Tutti col fiato sospeso, fino al termine degli interventi di soccorso.