Il progetto MedFever – nato dalla collaborazione tra organizzazioni ambientali come Enea, MedSharks e l’Università Sapienza di Roma – ha rilasciato un preoccupante rapporto sulle acque del Mediterraneo che stanno subendo un riscaldamento significativo in superficie. Il “settore” che desta più preoccupazioni è l’Adriatico, nel quale una rete di sensori-termometro precedentemente installati segnalano un’impennata termica mai registrata prima, arrivando a toccare i 15,5 gradi Celsius. Ma il vero “sorvegliato speciale” risulta essere il Golfo di Napoli, nel quale è stato scoperto un cambiamento climatico in atto da ben sette anni e l’aumento di un grado Celsius, ad indicare un riscaldamento marino che potrebbe mettere in pericolo il fragile l’equilibrio ambientale della regione. Da sempre, il Mare Mediterraneo è considerato il cuore pulsante di un ecosistema ricco di biodiversità: un tesoro unico da preservare alle generazioni future.