Gli Uffizi, uno dei musei più visitati al mondo, potrebbe presto essere costretto a chiudere, se non aumenterà l’organico necessario per tenerlo aperto e funzionale. A lanciare un tale grido di allarme è Eike Schmidt, direttore dell’omonima struttura, dopo l’archiviazione di un Ferragosto da record in termini di visite, che ne ha mostrato i limiti. A peggiorare il tutto, l’ultima circolare del Ministero della Cultura, che ha deciso di ridurre di quasi il 10% l’organico, nonostante, il ritorno ai livelli pre-pandemia dal punto di vista dei visitatori.
Nonostante la riforma Franceschini abbia dato ad alcuni musei una maggiore autonomia riguardo gli investimenti e la gestione, rimane il problema che non possano decidere di scegliere e assumere autonomamente il proprio personale. Ora che l’offerta museale cresce di nuovo e, in contemporanea, i visitatori tornano ad aumentare, il numero degli addetti nei musei si contrae pesantemente. Il peso del “mancato ricambio generazionale” – con i dipendenti che vanno in pensione senza l’arrivo di nuovi assunti – porta ad avere sempre meno persone che siano in grado di poter garantire il corretto funzionamento dell’intero ingranaggio.