Gigi Proietti è stato un grandissimo attore di teatro. Ha spaziato, con sapienza artistica e versatilità tra performance brillanti, comiche, varietà, musical, spettacoli televisivi (il più seguito “Cavalli di battaglia“) e ha interpretato vari ruoli cinematografici.
Ma, lo ammetto, non lo avevo mai visto interpretare ruoli drammatici. E Rai 1, ieri sera, ha colmato questa lacuna. Ha mandato in onda uno spettacolo tenuto da Proietti, nel 2016 e 2017, nel teatro Silvano Toti Globe Theatre di Roma, dove l’attore ha svolto attività di docente presso la sua Accademia di recitazione. Si tratta della rievocazione della vita artistica e umana, ascesa, successo e declino, del grande attore inglese shakespeariano Edmund Kean, vissuto nell’800.
Le vicende artistiche e umane dell’attore furono tramutate in spettacolo teatrale da Raymund Fitzsimons e interpretate magistralmente, in passato, dall’attore britannico Ben Kingsley (il Gandhi del cinema). Ed ecco che Proietti riprende questo testo e lo mette in scena.
All’inizio della sua carriera Edmund Kean riveste ruoli modesti, tra cui Arlecchino, non avendo molto credito tra gli impresari. La sua famiglia vive di stenti, traslocando dalla provincia alla città, alla ricerca di una vita migliore. Ben presto Edmund però riesce a farsi valere e a ottenere il giusto riconoscimento interpretando Shakespeare nei più prestigiosi teatri di Londra.
Ed è a questo punto che Proietti rivela la sua grandezza immedesimandosi nel personaggio al punto tale da operare una commistione, a più riprese, tra i fatti della vita di Kean e le interpretazioni di brani dell’Otello, dell’Amleto, del Macbeth e, prodigiosamente, del Riccardo III.
Ma le vicende personali di Edmund avevano già preso una piega drammatica: prima la morte del figlioletto Howard, a soli quattro anni, poi una vita dissoluta tra alcol, prostitute e libertinaggio. Edmund è sposato con Mary che gli ha dato un altro figlio, Charles (diventerà anche lui attore).
E, all’apice della carriera, diventa amante di Charlotte, una donna senza scrupoli, che prima sfrutta a suo piacimento il successo dell’attore, poi lo tradisce facendo recapitare in giro le infuocate lettere d’amore di Edmund. Travolto dallo scandalo e denunciato dal marito della donna per adulterio, viene abbandonato dalla moglie.
La sua fama di grande attore shakespeariano man mano declina fino alla morte, avvenuta nel 1833, a soli 46 anni, nel borgo londinese di Richmond upon Thames.
Alla fine della rappresentazione, un’ora e mezza di monologo, tra gli applausi scroscianti del pubblico, Gigi è stravolto. Porta sul volto i segni della sofferenza del personaggio e della fatica di una straordinaria interpretazione. Sono rimasto letteralmente incantato.