È salito a 39 il numero dei morti per il crollo del ponte Morandi a Genova. Due vittime Non ancora identificate sono state estratte dalle macerie nelle ultime ore. Tra i deceduti ci sono anche un bambino di 8 anni e due adolescenti di 12 e 13 anni. Dei 16 feriti ricoverati negli ospedali una persona è stata dimessa nella tarda serata di ieri mentre per tutta la notte sono proseguite le ricerche di eventuali superstiti, ricerca che continueranno anche nelle prossime ore. Il lavoro della squadra dei Vigili del Fuoco si è concentrato sui due lati del Polcevera dove più numerose erano le macerie e anche nel letto del torrente.
“Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ci ha confermato che il Governo proclamerà il lutto nazionale per la tragedia di Genova“. L’annuncio è stato dato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti insieme al capo della Protezione civile Angelo Borrelli.
Due delle tre aree di ricerca sono già state bonificate, ossia quelle sul lato sinistro del fiume dove ci sono i depositi dell’Amiu, l’azienda ambientale del comune di Genova, e quella al centro di Polcevera dove ci sono i resti di mezzi pesanti e di auto schiacciate da un pezzo di Ponte conficcato nel terreno. La terza zona in cui i vigili del fuoco stanno scavando è quella della ferrovia, dal lato destro del fiume, e dove sotto una parte del ponte crollato si è aperta una voragine con dei mezzi all’interno. È atteso per oggi a Genova l’arrivo di Matteo Salvini, Luigi Di Maio e del Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per un sopralluogo dopo il quale si incontreranno col premier Conte e con le autorità locali per stabilire modi e tempi per celere interventi così da risolvere il problema della circolazione a Genova e abbattere quel che resta del ponte.
Visto il rischio di nuovi crolli, è passato da 440 a 632 il numero degli sfollati e si contano 311 famiglie che hanno dovuto abbandonare la propria casa; tutte però sono state sistemate grazie all’intervento immediato del Comune di Genova, che ha assegnato agli sfollati gli edifici sotto il pezzo di ponte rimasto intatto, nonché nelle immediate vicinanze.
Secondo la Protezione civile, “ora la priorità è cercare le eventuali persone che ancora sono sotto le macerie, ma subito dopo inizierà un’altra fase molto critica, che è quella di rimuovere questa diga artificiale che si è creata nel torrente Polcevera, e che rappresenta un pericolo concreto per la città”. “I detriti vanno rimossi nei prossimi giorni, non nei prossimi mesi, perché se dovessero arrivare delle precipitazioni importanti, che in questa zona non mancano, ci potrebbero essere dei rischi per la popolazione“, chiarisce il direttore generale del Dipartimento, Agostino Miozzo.
“Tutto il ponte Morandi andrà demolito con gravi ripercussioni al traffico e problemi per i cittadini e le aziende“, ha dichiarato il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi, “un ponte del genere non crolla né per un fulmine, né per un temporale, vanno trovati i colpevoli“, ha aggiunto con fermezza.