Pastoso languore
che porziona il palato,
si arrende al cuore impavido
e come liuto nel vento
affonda il suono di cipresso
così caritatevole muta la notte.
Polvere di marmo
come farina macina
l’animo di garriti
viaggia in cielo, (e poi)
succube di inebrianti rimesse
e corredo di distanze…
quando l’amore poggia sul labbro
si assapora aria di oceano.