E’ confermato, il Consiglio di Amministrazione dell’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, ha approvato la relazione conclusiva con la graduatoria finale delle nove località candidate ad ospitare la macchina sperimentale da 500 milioni di euro provenienti da fondi comunitari e internazionali e la scelta, sulla base di requisiti tecnici, economici ed ambientali, è ricaduta su Frascati.

Il Divertor Test Tokamak (DTT), che dovrà dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica della produzione di energia derivante dalla fusione, farà parte del Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare che verrà costruito nel comune laziale. Proposte però, erano state presentate anche dalla Campania, l’Emilia Romagna insieme alla Toscana, la Liguria, il Piemonte, la Puglia e il Veneto.

Che cos’è DTT?                                                                                                                                                                                La fusione, che è il processo opposto alla fissione nucleare,  è il meccanismo che alimenta le stelle e lo scopo è di ottenere energia rinnovabile, sicura ed economicamente competitiva, che venga a sostituire i combustibili fossili, fino ad arrivare ad una decarbonizzazione globale. La Dtt è una macchina che nasce proprio per fornire risposte a problemi del processo di fusione, come la gestione di temperature elevatissime e rappresenta il raccordo tra progetti internazionali quali Iter2 e Demo, il reattore che dopo il 2050 dovrà produrre energia elettrica da fusione nucleare.
I lavori per la costruzione della macchina dovrebbero iniziare tra qualche mese, vale a dire entro il prossimo novembre e durare sette anni, con un coinvolgimento di oltre 2.500 persone. Il ritorno stimato è di 2 miliardi di euro, senza contare il possibile e probabile sviluppo di tecnologie innovative che renderanno maggiormente competitiva l’industria nazionale.

Inutile sottolineare che all’iniziativa hanno subito aderito il Centro nazionale delle ricerche (Cnr), l’Istituto nazionale per fisica nucleare (Infn) e Create (Consorzio di ricerca per l’energia, l’automazione e l’elettromagnetismo) con la partecipazione di Eurofusion, un gruppo europeo che si occupa della ricerca sull’energia nucleare che può disporre di fondi per 60 milioni di euro. I finanziamenti per  la realizzazione del progetto sono sia pubblici che privati, infatti partecipano il Miur (con 40 milioni), il Mise (40 milioni impegnati a partire dal 2019), la Repubblica Popolare Cinese con 30 milioni, la Regione Lazio (25 milioni), l’Enea e i partner con 50 milioni cui si aggiunge un prestito BEI da 250 milioni di euro.

L’Italia, leader nella ricerca dunque, con oltre cinquanta brevetti nazionali, negli ultimi 20 anni, in attività sulla fusione.

FONTEAnsa.it
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Dott.ssa Assunta Mango, laureata in economia all’Università Federico II, giornalista, scrittrice, ricercatrice e mobility manager, addetta alla selezione e valutazione del personale nonché progettista presso il Comune di Napoli. Ha pubblicato: “Napoli Esoterica: I tre Decumani“, "Tempo e Tradizioni: I mestieri nel Presepe Napoletano", "Storie e leggende tra i due laghi“, "Mirate al cuore", "Io, sono Giuditta". Regista e sceneggiatrice di commedie teatrali e socia fondatrice dell’Associazione “Oltre i Resti“.