La riforma annunciata dalla ministra per la Famiglia e le Pari opportunità, Elena Bonetti, durante il “Women’s Forum G20 Italy” ha allungato il congedo da lavoro dei neopapà. 10 giorni non bastano più, c’è bisogno di più tempo, motivo per il quale nell’emendamento sul Congedo di paternità del Ddl Family Act, da poco più di una settimana si è passato a 3 mesi nei quali i papà possono trascorrere i primi momenti con il figlio appena arrivato. Nella riforma del Disegno di legge Family Act (Ddl, ovvero misure per il sostegno e per la valorizzazione della famiglia), questo impegno era già previsto, ma al centro del piano deve esserci la consapevolezza. Alla base del Family Act c’è un bisogno di uguaglianza legato ai genitori che nello stesso modo devono poter lavorare ma anche crescere i propri figli; un tempo che deve poter essere uguale per entrambi, così che le donne potranno esser libere di dedicare le proprie giornate anche alla carriera professionale e non solo alla famiglia.
Tutto questo per cercare di superare le questioni che ancora persistono nel mondo lavorativo a sfavore delle donne, come il differente salario rispetto a quello di un uomo, ma anche il costo più alto per un’azienda durante l’assunzione di una donna, ma anche per combattere il crollo delle nascite visto che l’Italia è agli ultimi posti in Europa per natalità. Come ha dichiarato la ministra Bonetti, è importante mettere sullo stesso piano la responsabilità maschile e quella femminile, dimostrando che anche l’Italia può e deve essere sempre all’avanguardia. Nel Family Act è prevista la riforma complessiva dei congedi parentali e l’Italia ha messo al centro dell’attenzione, durante tutto il G20, quanto il governo si stia concentrando per garantire parità di genere così da permettere alle nuove generazioni, un futuro migliore.