Le fake news, ovvero le notizie false, fanno letteralmente parte della storia dell’umanità, ma chiaramente internet, affiancato dai social network ne ha consentito una diffusione planetaria, nonché la possibilità addirittura di trarne profitto economico. Esistono infatti dei veri “esperti” che con notizie false attirano i curiosi sui propri siti guadagnando anche cifre notevoli. È questo il fenomeno del “clickbaiting” ossia “esca da click”.
Ma come dicevamo di bufale ne è piena la storia, si pensi ad esempio all’”invasione degli alieni” di cui diede notizia alla radio il 30 ottobre del 1938 il regista Orson Wells. Il panico si diffuse tra gli americani, perché il geniale Wells, mettendo in scena un notiziario ed avvalendosi di bravi rumoristi, fece credere agli ascoltatori che gli extraterrestri stavano attaccando l’America. Ma non solo i cosiddetti comuni mortali si sono avvalsi durante la storia di notizie false, ricondiamo infatti la finta donazione di Costantino venuta a galla nel 1440 grazie a Lorenzo Valla, il quale riuscì a dimostrare che il documento era falso e che l’imperatore non aveva concesso terre e potere al Papa.
Le fake news non hanno risparmiato nessun ambito, interessante è infatti la notizia del ritrovamento in Inghilterra dei resti dell’”uomo di Piltdown” che avrebbe cambiato la storia dell’evoluzione se nel 1953 gli studiosi non avessero già capito che si trattava di un falso, creato unendo il teschio di un umano ed un orango. Estremamente le proficue sono poi le fake che si riferiscono alle false morti di vip, come quelle annunciate che riguardavano Russell Crowe, Brad Pitt, Pippo Baudo, Paul McCartney, ma non sono mancate notizie in merito alla morte dello scrittore Mark Twain che apprese la notizia divertendosi moltissimo, contrariamente alla dipartita dichiarata nel 1814 di Napoleone, al fine di speculare in borsa. Al contrario ci sono stati chiaramente anche dei redivivi; è questo il caso di Elvis Presley avvistato in più parti del mondo contemporaneamente, così come Marilyn Monroe, Jim Morrison, Lady Diana, Moana Pozzi, Michael Jackson, ed altri.
Neanche la guerra è stata risparmiata, non sono infatti mancate notizie riguardanti nemici che avvalendosi della genetica abbiano trasformato animali in soldati mortali, come nel caso del ragno cammello del 2004 al seguito delle truppe americane in Iraq. Il ragno esiste davvero ma non supera i 12 15 cm, contrariamente a quanto mostrato dal web dove erano enormi. E come dimenticare l’apocalittica bufala della fine del mondo secondo la profezia Maya che vedeva l’umanità spacciata il 21-12-2012?
Anche i personaggi mitici non sono mancati, così come il falso ritrovamento dello scheletro di una sirena delle Isole Figi, addirittura esposto nel 1846 presso l’American Museum di New York. In realtà erano semplicemente stati assemblati i resti di una scimmietta e la coda di un pesce. O la foto del 1919 che trasse in inganno persino Sir Arthur Conan Doyle, l’inventore di Sherlock Holmes, in cui “apparivano” delle fatine che danzavano e suonavano per una bella bambina. Di fake però, ce ne sono di più recenti e più clamorose, come ad esempio quella del 1994 che annunciava l’acquisto della Chiesa Cattolica da parte di Microsoft, così da rendere la religione più facile divertente. Bill Gates chiaramente dovette smentire. Le fake news hanno riguardato veramente qualsiasi ambito e molti furboni hanno cercato di avvalersene anche per praticare la concorrenza sleale, così come quando fu dichiarato che le bollicine dello spumante italiano rovinava i denti ed era quindi preferibile bere birra. Altra bufala da far “piangere”, è quella secondo cui era possibile ricaricare il telefonino utilizzando una cipolla immersa in un liquido. La notizia divenne virale su YouTube, facendo guadagnare tanti soldi al suo “pensatore”.
Ma Come difendersi dalle fake news? C’è chi suggerisce che “popolare” non vuol dire vero e che pertanto il numero di visualizzazioni non fa testo sulla veridicità di quanto affermato. Mai fidarsi poi delle cosiddette catene, dove esplicitamente viene richiesto di darne diffusione a tutti, così come mai fidarsi del fatto che l’informazione sia accompagnata da foto; bisogna andare a ricercare la fonte e dunque chiedersi qual è la provenienza della notizia. Se la fonte non è citata, la notizia è facilmente falsa, ed anche in presenza di fonti è necessario che questa sia autorevole, quale ad esempio una testata giornalistica.
Attenti dunque! Perché le “bufale”… volano nell’etere