Clarisse Merle, studentessa di architettura e moda, ha da poco reso pubblico di aver sviluppato un procedimento che trasforma i vecchi abiti dismessi in speciali mattoni sostenibili, in grado di poter garantire isolamento sia di tipo termico che acustico.

FabBRICK – questo il nome della sua creazione – si basa sul concetto relativamente recente  della Slow Fashion (moda lenta) in opposizione alla Fast Fashion (moda veloce): ovvero sul rinnovo frequente degli abiti – a ogni cambio di stagione o quasi – puntando a dare priorità alla moda locale per riuscire a creare un rapporto molto più duraturo tra il marchio e i consumatori favorendo una maggiore consapevolezza socio-ambientale.

Allo scopo di ridurre l’inquinamento causato dal settore delle costruzioni e da quello dei tessuti, la Merlet è stata in grado di dar vita a un’alternativa che permettesse di poter costruire in maniera diversa, utilizzando rifiuti come bottiglie, plastica, scatole di cartone o bicchieri e concentrandosi – nel dettaglio – sul cotone, che è considerato un ottimo isolante. Da qui è nata la sua idea di sfruttare gli abiti scartati e di trasformarli in un nuovo tipo di materia prima innovativa, basata sulle caratteristiche dei tessuti di recupero – così da fabbricare un materiale da costruzione ecologico, dotato di proprietà isolanti sia termiche che acustiche – ovvero i mattoni FabBRICK.

Finora, di tali mattoni ne sono stati prodotti più di quarantamilapari alla quantità di una dozzina di tonnellate di rifiuti riciclati – con tre macchinari in grado di produrli e altri cinque in fase di assemblaggio allo scopo di poter aumentare la capacità produttiva per riuscire a industrializzare il processo e poter riciclare ancora più scarti tessili!

Fonte articolo: fab-brick.com

Fonte foto: chelseaart.co.uk

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